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Dimesso l’assessore Caleca, al suo posto la dirigente Rosaria Barresi

Lettera di addio a Crocetta: sogno una politica nuova e pulita Il presidente replica: inaccettabile. Poi «promuove» la dirigente.

PALERMO. «Avverto un totale senso di estraneità di fronte ad incomprensibili ritorni al passato»: l'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca, non ha resistito. Di fronte alla nomina di Giovanni Pistorio in giunta ha lasciato il proprio incarico. Caleca, penalista palermitano, ha fatto intendere di non avere accettato la nomina di un ex fedelissimo di Cuffaro - che pure aveva difeso nei processi per mafia- e di Lombardo. Così ha preso carta e penna e di suo pugno ha scritto a Crocetta aprendo un nuovo caso in giunta. Crocetta ha però chiuso in serata nominando al suo posto la palermitana Rosaria Barresi, già dirigente generale dell'Agricoltura.

«In questo modo garantisco continuità al settore», ha detto il presidente. Si è chiusa così una giornata convulsa iniziata con le dimissioni a sorpresa di Caleca. «Continuo a sognare una politica nuova, pulita e trasparente. Per la Sicilia non ci rinuncio - ha scritto Caleca- avverto un totale senso di estraneità di fronte ad incomprensibili ritorni al passato. Le mie dimissioni sono irrevocabili e con effetto immediato. Presidente, ti voglio bene». La vicenda non è di facile lettura, tanto che ieri per tutto il pomeriggio gli stessi deputati dell'Ars hanno preferito non rilasciare dichiarazioni per cercare di capire il perché delle dimissioni.

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2 Commenti

aurelio

27/06/2015 12:51

aria di rottamazione all'assessorato agricoltura il nuovo che avanza, complimenti presidente tutto cambia affinchè nulla cambi siamo il paese del gattopardo

Pino

27/06/2015 16:11

Sig.ra Barresi le auguro buon lavoro sperando che con le sue riconosciute competenze nel settore possa risolvere le tante criticità dell'Agricoltura Siciliana. Le segnalo che vi sono centinaia di pubblici dipendenti di ruolo tutti vincitori di concorso in forza presso storici enti regionali che da diverso tempo percepiscono lo stipendio mediamente ogni 4 mesi quando va bene. Vivere per queste persone è diventato una corsa ad ostacoli. Voglio sperare che non vengano considerati lavoratori di serie "b" rispetto ai regionali il cui stipendio è assicurato ogni mese.

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