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Attaguile: «Stiamo crescendo pure al Sud»

CATANIA. Angelo Attaguile e altri «conterroni», ieri mattina, hanno invaso Pontida. Anzi, per dirla coi leghisti, il «sacro prato di Pontida» nel Bergamasco, dove s' è tenuto l' annuale raduno dei «padani». Per Attaguile, segretario nazionale di Noi con Salvini- la «Lega Sud» - e deputato del Gal -Gruppo Autonomie locali, un passato in Dc e Mpa, è stata una «prima volta».
L' ex presidente del Calcio Catania, però, non tradisce emozione: «Più che altro sono contento, perchè si sta realizzando quanto mi auguravo e avevo previsto. Cioè, una presenza politica e un' attività di Salvini su tutto il territorio nazionale».

Ovunque sia andato, Salvini è stato "salutato" in Sicilia e nel Meridione da proteste e persino da lanci di uova. Sfondare al Sud, una missione impossibile per la Lega?
«No. Abbiamo, invece, bisogno del tempo necessario per costruire questa realtà. Siamo presenti solo da tre o quattro mesi, eppure nell' ultima tornata elettorale abbiamo avuto risultati positivi particolarmente in Sicilia. Si trattava di amministrative, non di politiche o di regionali, e quindi valeva soprattutto il cosiddetto voto di parentela. Eppure, in 7 comuni abbiamo raccolto le firme, presentato le liste, eletto due consiglieri a Villabate, uno a Pedara, uno a San Giovanni La Pun tae uno a Giardini -Naxos. Altri consiglieri di civiche stanno chieden do di passare con noi». Il senatore Raffaele Volpi ha tenuto a sottolineare come durante il raduno leghista abbia sventolato pure la Trinacria, accanto alla bandiera di San Marco.

Clamoroso a Pontida?
«Clamoroso a Pontida e in tutto il nord, perchè le resistenze di qualche nostalgico (anche Umberto Bossi ha contestato l' apertura ai meridionali, ndr) non mancano. La linea nazionale, però, è dettata da Salvini e quindi sventola non solo bandiera siciliana ma anche quelle di Puglia, Campania, Calabria. Matteo ha incontrato proteste al settentrione come al sud. Da noi, comunque, sono arrivate solo da qualche decina di militanti dei centri sociali che non fanno testo perchè hanno una strana idea di democrazia».

Accanto ai soliti gadget, la nuova maglietta "ruspe in azione" che pare abbia riscosso notevole successo negli stand del raduno. Perchè irrompe una ruspa tra i simboli leghisti?
«Innanzitutto, vuol dire passare sulla cattiva politica. Ma anche sui campi rom, perchè esistono questioni sanitari e di ordine pubblico che esigono risposta. Solo una provocazione, invece, la frase di Salvi ni sull' isoletta da utilizzare per rom e migranti. Un' affermazione volutamente forte per costringere l' Europa a rivedere le proprie posizioni in materia di sbarchi».

Anche sul "sacro prato" moneta comune per acquistare t-shirt e spille, felpe e tazze. Una contraddizione per un partito "anti -euro" come il vostro?
«Purtroppo, per adesso questa moneta ce la dobbiamo tenere... Speria mo di dare una svolta anche economica e non mi riferisco soltanto all' euro. Salvini, ad esempio, propone la tassazione unica al 15 per cento in modo che tutti paghino il fisco e non vadano all' estero. Per farlo, bisogna cambiare la Costituzione (che prevede la tassazione progressiva e impedisce referendum sugli accordi internazionali, euro compreso, ndr) ma, se c' è la volontà politica, non è un problema. Stare fermi significa fare gli interessi delle banche, che pure il Papa ha condannato».

In tutto e per tutto con "l' altro Matteo". Una folgorazione, la sua?
«No. Io ho scelto la Lega quando an corail segretario era Maroni. A loro serviva il ventesimo deputato per fare il gruppo alla Camera e io ho detto che sarei stato d' accordo, purché scrivessero Lega Nord e Autonomie. Poi, è arrivato Salvini che ha rappresentato, per me, una sorpresa. Positiva, ovviamente».

 

 

 

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