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Alla Sicilia un miliardo e mezzo per l'Agricoltura

L’innovazione tecnologica come via da seguire. All’Isola l’Europa destina un ricco piano d’investimenti. «Se spesi bene, questi soldi potranno rilanciare l’occupazione»

PALERMO. Il ritorno alla terra comincia a dare i suoi frutti. Aumentano le opportunità di lavoro per chi sceglie di dedicarsi alla vita dei campi. L’agricoltura paga ma ha bisogno di lavoratori con nuove competenze. Gli incentivi non mancano ma bisogna stare attenti ad intercettare i cambiamenti del mercato. La tecnologia diventa una componente importante anche se il vero segreto del successo sta nel saper innovare, avere inventiva e sfruttare incentivi ed opportunità. È così che la pensa Francesco Salamini, già presidente della Società italiana di genetica agraria, docente di tecnologie genetiche e membro del comitato scientifico del Distretto Tecnologico Agrobiopesca di Palermo, che ieri mattina è intervenuto in diretta a «Ditelo a Rgs».

Quali opportunità offre oggi il settore agricolo?

«Le opportunità sono tante ma bisogna essere capaci di sfruttarle e tradurle in realtà. L’agricoltura, così come il settore industriale, soffrono la concorrenza spietata dei paesi emergenti. Quello che dobbiamo fare è pensare ad un’agricoltura ad alta intensità di prodotto e ad alto reddito. Sicuramente, questo modello implica un notevole sforzo verso l’innovazione e l’acquisizione del know how necessario. Non è qualcosa di impossibile. Pensiamo, ad esempio che in Trentino Alto Adige si produce circa il 70% delle mele italiane in un territorio scosceso e poco adatto alle coltivazioni. Eppure, grazie all’innovazione tecnologica e all’inventiva, questo è stato reso possibile».

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