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Figli iperconnessi? Le regole per educare i figli all'uso della tecnologia

ROMA. Fondamentale per un genitore educare i propri figli anche ad un uso corretto della tecnologia. Spesso i ragazzi sono iperconnessi: ecco quello che un genitore dovrebbe fare per proteggere i figli dalle insidie della tecnologia, e per non far perdere loro il contatto con la realtà.

A tracciare le linee guida è il libro “iRules”.

Tutto parte dall'esperienza personale di Janell Burley Hofmann, autrice del libro che, dopo tre anni di attesa, ha regalato a suo figlio Gregory il tanto desiderato iPhone.

Il pacco era accompagnato da una lettera contenente 18 regole da seguire con attenzione per fare un uso corretto del nuovo regalo.

Ecco alcune di queste regole:

Parlate e parlate ancora: innanzitutto serve essere in perfetto accordo con il proprio partner. Necessario dunque un confronto per capire insieme quali aspetti della tecnologia spaventano di più.

Le password: è consigliabile sapere le password utilizzate dal proprio figlio. Attenzione però a non violare la sua fiducia.

Il sonno innanzitutto: il telefonino va consegnato ai genitori alle 19.30 di ogni sera infrasettimanale e alle 21 nei weekend. Con qualche eccezione prevista ad esempio nel periodo estivo.

Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te: necessario istruire i giovani a non usare il cellulare per mentire, o per dire cose che non direbbe ad alta voce così da tenere lontano il rischio di cyber bullismo.

Le buone maniere: è bene che i figli non ignorino mai le chiamate dei genitori, rispondendo sempre e senza mai mostrarsi scocciati.

Etichetta: a volte i ragazzi prendono in mano il telefonino quasi senza rendersene conto, in automatico. Ecco che si fa lo stesso anche quando si è a tavola, al cinema o si sta parlando con qualcuno. E' allora che un genitore dovrebbe indirizzare il proprio figlio verso le buone maniere.

Il valore dei soldi: occorre far capire ai propri figli che avere il privilegio di possedere un "gioiellino" tecnologico non vuol dire non dare più un contributo ad esempio in casa. Ecco che i ragazzi potranno tenere il cellulare, se tutte le mattine si sistemeranno il letto e se ogni tanto porteranno fuori la spazzatura. Necessario anche far capire loro il valore di fare dei piccoli lavoretti (tagliare l’erba, fare la baby sitter) così da poter provvedere loro stessi in caso di guasto del cellulare.

La scuola: durante le lezioni, il cellulare deve rimanere a casa fatta eccezione in caso di gita scolastica, doposcuola e altri episodi particolari.

Messaggi sicuri: normale la curiosità dei ragazzi nei confronti della sessualità. Serve comunque tenerli lontano da video on line sulla pornografia. A questi si aggiungono anche selfie di teenager in pose provocanti. In quel caso serve far capire che il selfie è bello, ma quando immortala il loro viso e il loro sorriso. E non le loro parti intime.

Le fotografie: i ragazzi spesso fanno fotografie di continuo per postarle sui social. Questo li distrae da ciò che gli accade intorno. Un genitore dunque dovrà far capire al figlio che non è necessario documentare ogni cosa.

La paura di essere tagliati fuori: fondamentale trasmettere al proprio figlio il valore della pausa. E' davvero necessario il cellulare al proprio figlio? Un genitore deve porsi questa domanda, prima di comprarlo. Così da far capire al proprio figlio che non si deve per forza possedere un cellulare, solo per omologarsi agli altri e sentirsi accettati.

Accogli e apprezza: bisogna trasmettere al proprio figlio il lato buono della tecnologia, per incoraggiarlo a sfruttarla al meglio.

Metti giù il telecomando: il rapporto con videogame e app per cellulari e tablet deve essere equilibrato, e mai invasivo della quotidianità di un figlio. Occorre far spazio dunque ad un altro genere di passatempo come puzzle, rompicapo e giochi da tavola.

Vivi e ama: serve esortare i propri figli ad alzare lo sguardo, osservare la realtà che lo circonda, guardare fuori dalla finestra, e fare una passeggiata. La tecnologia dunque non deve prendere il sopravvento su tutto.

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