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Dolce e Gabbana si difendono: "Non boicottateci se non la pensiamo come voi, siamo nel 2015"

«Boicottarci per cosa, perchè non la pensiamo come voi? Siamo nel 2015, questo è medievale»: Domenico Dolce e Stefano Gabbana tornano sulla vicenda dei bambini nati attraverso la fecondazione in vitro e si difendono dalle accuse.

NEW YORK.  «Boicottarci per cosa, perchè non la pensiamo come voi? Siamo nel 2015, questo è medievale»: Domenico Dolce e Stefano Gabbana tornano sulla vicenda dei bambini nati attraverso la fecondazione in vitro e si difendono dalle accuse.

In un'intervista esclusiva alla Cnn hanno spiegato di rispettare il modo di vivere di tutti, compreso di chi decide di avere figli in provetta. Ma anche gli altri dovrebbero rispettare le differenze di opinione. «Ognuno deve scegliere ciò che vuole - affermano - questa è la democrazia».

Alcuni giorni fa i due stilisti, che non hanno mai nascosto il loro amore e la loro omosessualità, si sono schierati contro le adozioni per i gay.  “Se c’è una cosa che non deve cambiare è la famiglia”, hanno detto.  “La famiglia non è una moda passeggera. È un senso di appartenenza sovrannaturale”, ha detto Dolce e Gabbana ha rimarcato: “Non abbiamo inventato mica noi la famiglia. L’ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c’è religione, non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre”. Inoltre il duo ha preso di mira anche quelli che hanno definito i “figli della chimica”: “Non mi convincono quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici”, ha detto Dolce. “Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre. Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni”.

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