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Juve fermata a Cesena, niente fuga
Allegri: atteggiamento sbagliato

Vidal sbaglia un rifore. Buffon: troppi errori

CESENA. Niente super-fuga. La Juventus si ferma a casa del Cesena penultimo in classifica e spreca l'occasione di mettere 9 punti tra sé e la Roma, a sua volta deludente in casa con il Parma, ultimo. In una partita intensa e nervosa, i bianconeri senza Tevez vanno sotto, rimontano, poi si fanno riprendere e nel finale buttano via un'occasione d'oro con Vidal, che fallisce un rigore. Finisce 2-2 ed è giusto così.

Il sintetico del Manuzzi era non a caso temuto da Massimiliano Allegri e crea fin da subito problemi di adattamento alla Juve, sorpresa da una partenza sprint del Cesena. Prima di segnare i romagnoli sbagliano tre volte. Al 7' il manto inganna Pogba che scivola mentre lancia, Defrel accelera e spara di sinistro dal limite, Buffon vola a deviare in angolo. Passa un minuto e lo svarione è di Bonucci, che perde palla ancora da Defrel e di nuovo Buffon chiude di piedi nell'uno contro uno. Poco dopo il portiere blocca un tiro debole di Ze Eduardo, lanciato verso la porta.  Ma poi, quando addirittura uno come Pirlo si perde in un rimbalzo, ecco che i padroni di casa trovano il vantaggio. Il regista appoggia corto indietro, Defrel si infila, ha un solo uomo davanti e vede Djuric, che a tu per tu con Buffon questa volta non fallisce.

Forse serviva andar sotto per prendere le misure all'erba finta e la prima in classifica finalmente mette insieme un'azione pulita e riesce a pareggiare. Pogba dalla sinistra rientra e crossa un pallone telecomandato per Morata solo a centro area, colpo di testa al 27' ed è 1-1. Il raddoppio della Juve arriva subito, punisce l'immobilità della difesa e premia la prontezza di Marchisio, il più rapido ad inserirsi dopo una rimessa prolungata di testa a centro area ancora da Morata, decisamente più brillante di Llorente nell'attacco tutto spagnolo.

Nel secondo tempo il ritmo si abbassa, con il Cesena che prova a farsi avanti, la squadra di Allegri pronta a colpire. E quando la partita sembra avviata a spegnersi, a 20' dalla fine arriva a sorpresa il nuovo pari: Brienza è bravo dal limite a raccogliere di prima una respinta di testa dopo un cross, e a tenere basso un sinistro forte e preciso che non dà scampo a Buffon. Per la curva di casa vale come una vittoria e i tifosi intonano Romagna Mia per chiarire, in una Romagna da sempre fitta di juventini, per chi batte il cuore bianconero di questa terra. Ma non è ancora finita: al 37' Russo assegna un rigore per una mano di Lucchini su una rovesciata di Llorente, ma Vidal dal dischetto calcia fuori un gol che poteva chiudere il campionato.

Per Massimiliano Allegri, "tutto sommato è stata una giornata neutrale, alla fine è andata bene così''. Molto più duro invece è il capitano Gianluigi Buffon perché "quando si offrono questi approcci di gara la colpa è soprattutto del capitano che deve riuscire a trasmettere energie positive e oggi non mi è riuscito - ha detto - quindi credo che sia soprattutto colpa mia". L'occasione persa di allungare in classifica verso lo scudetto amareggia comunque anche il tecnico Allegri: "E' stata una brutta partita - ha detto - l'avevamo recuperata e ribaltata ma non siamo riusciti a portarla a casa. Non dobbiamo commettere più questi errori. C'è da riflettere per l'atteggiamento che abbiamo avuto - ha spiegato - Dobbiamo migliorare''.

Per Buffon "io e i miei compagni dobbiamo capire che per avere la piena legittimità di uno scudetto la Juventus deve vincere con almeno 15 punti di distacco - ha detto - quindi non si possono buttare via occasioni come queste, nei primi 25 minuti abbiamo lasciato loro alcuni contropiedi incredibili, che una squadra attenta e cinica come dobbiamo essere non può lasciare". E' soddisfatto invece l'allenatore del Cesena, Domenico Di Carlo, perché "era difficile per noi mettere in difficoltà la Juve, ma abbiamo ottenuto un risultato importante con un'ottima prestazione. Ci è riuscito quasi tutto, i ragazzi si sono allenati bene in settimana". E ci sono state anche "le occasioni per vincere - ha aggiunto - c'è un po' di rammarico?".    Il tecnico, espulso per proteste, ha poi spiegato che non ce l'aveva con il rigore, ma "con una palla precedente che mi sembrava fuori. Io ho fatto una protesta un po' plateale - ha detto - non offendendo nessuno, ma ho sbagliato e quindi accetto il rosso".

 

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