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Il campanaccio per stare in forma: anche in Sicilia è l’ora del "kettbell"

Uno strumento che sostituisce il bilanciere e implica tanta fatica: è costituito da pesi che vanno da un minimo di 8 a massimo 32 Kg. Per usarlo occorre possedere una buona preparazione atletica

PALERMO. Il Kettbell è una disciplina antica che è arrivata in Sicilia da poco tempo. Il kettbell, letteralmente «campanaccio con il manico», viene usato da circa un anno in tutte le palestre siciliane dove si fa allenamento funzionale. Si tratta di un solo attrezzo che fa raggiungere tanti obiettivi.

Allenarsi con il kettbell è faticoso e chi lo pratica deve essere motivato alla fatica e al raggiungimento di risultati. A differenza del body building, che può essere finalizzato al guardarsi allo specchio per ammirare la costruzione dei propri muscoli in palestra, il kettbell richiede invece una vera e propria prestazione atletica. Non c’è limite d’età per allenarsi, l’unico limite è avere la voglia di faticare.

Il Kettbell è una disciplina che nasce in Russia nel 1760 ma venne diffusa dall’ucraino Oleh Ilika, che diede vita alla branca «ghiri sport» e dal russo Pavel Tsatsouline, nonché allenatore delle forze armate russe che diede vita all’«hard style». Quest’ultimo emigrò poi in America ed allenò i marines americani. L’hard style è un’espressione di forza, mentre il ghiri sport è di resistenza.

In Sicilia gli istruttori certificati sono al massimo 10. Tutti hanno frequento corsi delle Federazioni di hard style e ghiri sport e hanno superato duri esami pratici. «Questa disciplina ha preso piede in Italia negli ultimi 20 anni perché con un solo attrezzo si possono migliorare tantissime qualità atletiche come la forza dinamica, quella esplosiva e resistente - spiega l’istruttore certificato di kettbell associato Asc, Geppy Ribaudo –. Si può aumentare il massimo consumo di ossigeno e potenziare anche la composizione corporea. Con il kettbell si ottiene infatti un dimagrimento con una riduzione della massa grassa a favore della massa magra. Infine l’attrezzo favorisce il rafforzamento del torchio lombo addominale, ottenendo così la stabilizzazione della colonna».

Il kettbell è una disciplina che può essere praticata sia in gruppo che singolarmente e con la musica per dare più grinta all’allenamento. È stato inserito nelle palestre siciliane da circa un anno, soprattutto nelle lezioni di fitness funzionale. In questo tipo di allenamento si possono avere diverse postazioni alcune con kettbell, altre con il Trx altre a corpo libero. «Per usare il ketbell è necessaria un buona preparazione fisica - spiega l’istruttrice di scienze motorie e coordinatrice delle palestre dove si fa allenamento funzionale, Lucia Filippone –. È necessario che un professionista serio guidi il gruppo».

Nel kettbel si svolgono diversi tipi di esercizi. Tra questi ci sono esercizi balistici che seguono un moto curvilineo; non viene usata la forza di un singolo muscolo ma è la forza della spinta dell’anca. I pesi dello strumento partono da un minimo di 8 a un massimo di 32 chilogrammi, con una progressione di quattro chili. L’esperto in allenamento funzionale Marco Cusimano spiega come nel ghiri sport ci sono due gesti balistici tipici: il «clean and yerk» e lo «snearch». Il primo è un movimento suddiviso in due tempi, i kettbell vengono portati dalla posizione della sospensione in mezzo alle gambe, alla posizione all’altezza del petto per poi portare l’attrezzo con una spinta sopra la testa; con lo snearch in un gesto unico l’attrezzo viene spostato dalla posizione di sospensione in mezzo alle gambe verso la testa. Il kettbell viene utilizzato all’interno dell’allenamento di un’ora ed è solo uno degli strumenti che sostituisce di solito il classico bilanciere. «Per utilizzare il kettbell si contraggono gli addominali e stabilizzano le spalle», conclude Cusimano.

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