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Addio bilanciere? "Ecco gli esercizi per potenziare la muscolatura"

PALERMO. Il kettbell può essere utilizzato solo come primo approccio alla pesistica negli allenamenti di Crossfit. È uno strumento adatto a tutti giovani e meno giovani, atleti e non, donne e uomini. «Con il kettbell si attivano movimenti naturali e funzionali che vanno dal centro del corpo all’estremità - spiega il coach di crossfit Gianfranco Mafara che allena a Palermo insieme a Niki Nangano –: lo scopo è quello ottenere l’innalzamento del battito cardiaco e del metabolismo».

Il lavoro con il kettbell può essere aerobico o anaerobico, cioè in presenza o in assenza di ossigeno. «Un lavoro che predilige la forza o la resistenza. Nel primo caso si fa un lavoro anaerobico sollevando ketbell più pesanti con un unico movimento, mentre si svolge un lavoro aerobico quando con kettbell più leggeri si fanno più ripetizioni. Perciò anche nel kettbell l’intensità dà una valenza all’esercitazione».

Un allenamento fatto con questo strumento quando viene eseguito correttamente è sicuro, sempre sotto la guida di un coach. Una persona può decidere di usare sempre il kettbell, ma ciò non toglie che questo attrezzo è propedeutico alla pesistica vera e propria fatta con il bilanciere. Il kettbell è utilissimo per tutti ed è utile a sviluppare la muscolatura. «Ci sono persone che impiegano poco tempo a passare dal kettbell al bilanciere, altri che ci mettono mesi – spiega Mafara – ci sono ragazze gracili e persone anziane che hanno una struttura fisica meno resistente ma si allenano sempre con il kettbell. Ciò non toglie che l’atleta con una muscolatura sviluppata potrà sollevare un kettbell di 70 kg, mentre chi ha una struttura meno sviluppata ne alzerà di meno pesanti», conclude Mafara.

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