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Nibali fermato dalla Forestale, scoppia
la polemica con Giovanni Ardizzone

Il vincitore del Tour: "Non mi era mai successa una cosa del genere". Il presidente dell'Ars: "Gli agenti stavano tutelando la sicurezza"

MESSINA. «Non comprendo lo stupore del ciclista Vincenzo Nibali davanti a una pattuglia della Forestale che cerca di tutelare la sua sicurezza e quella del territorio. In un Paese dove i vigili urbani della Capitale si assentano massicciamente per il Capodanno, dovremmo andare orgogliosi di coloro che svolgono il proprio lavoro con senso del dovere e rispetto delle regole. Questi forestali che, pur essendo stati in servizio la notte del 31 dicembre e il primo gennaio per l'emergenza maltempo e per accogliere gli immigrati, la mattina del 2 erano ancora a lavoro».

Lo scrive su Facebook il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, commentando le dichiarazioni del ciclista Vincenzo Nibali che si è lamentato per essere stato bloccato da una pattuglia sulle strade ghiacciate dei colli Sarrizzo, in provincia di Messina, dove si stava allenando.

Il campione messinese ieri ha raccontato l'accaduto alla Gazzetta dello Sport: «Stavo salendo da Villafranca verso la località Quattro Strade - ha spiegato -. C'era un cartello di blocco per il ghiaccio sulla strada, ma comunque pensavo che fosse riferito alle macchine che peraltro ho visto scendere in senso opposto, non a chi andava in bici. Stavo facendo dei lavori specifici ed ero molto concentrato. Così sono passato davanti a una macchina della Forestale che mi ha visto, mi è venuta dietro e per farmi fermare mi ha quasi stretto al bordo della strada. Mi hanno chiesto i documenti. La strada era sicuramente praticabile, della neve caduta a Messina nei giorni scorsi non c'era traccia. Si è trattato di un malinteso, ma qualcosa del genere non mi era mai capitato in carriera».

«Se Nibali, continuando, fosse caduto, la colpa sarebbe stata comunque della Forestale.  E chissà quante polemiche trattandosi di un grande campione di fama mondiale». Replica così in una nota la Forestale di Messina alle accuse del campione di ciclismo Vincenzo Nibali che per tenersi in allenamento anche durante la sua breve vacanza messinese, voleva percorrere un tratto di strada interdetto per la neve ed è stato bloccato dai forestali. Secondo quanto riferiscono oggi funzionari della Forestale, il vincitore di Vuelta, Giro e Tour, «una volta giunto al bivio, ha imboccato la strada provinciale malgrado le transenne, un cartello che indicava il divieto e la pericolosità dell'arteria». A Nibali non sono stati chiesti i documenti ma è stato solo invitato ad invertire la marcia poichè da li a poco sarebbe iniziato un  tratto di strada ghiacciato e pericoloso, dice la Forestale.  «Per il futuro - dice l'architetto Gustavo Lampi, responsabile delle relazioni esterne della Forestale di Messina - saremo ben lieti di assistere il grande campione quando, in condizioni meteo climatiche buone, vorrà allenarsi sulle strade dei Peloritani. Potremmo fornirgli anche una scorta durante le sue arrampicate, per noi sarà un onore, ma concedere deroghe, a rischio della pubblica sicurezza, non possiamo». La prossima uscita di Vincenzo Nibali sarà il 6 gennaio a Piazza Duomo quando il ciclista messinese, ancora una volta, sarà in prima fila per la pedalata di beneficenza per la ricerca contro  la distrofia muscolare di Duchenne.

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