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Contro la moria delle api, arriva la super regina

In Italia i produttori apistici sono oltre 11 mila, gli alveari censiti sono 1.157.196 ai quali vanno aggiunti i circa 360 mila non denunciati

TORINO. Una 'super-ape regina' in grado di resistere agli attacchi che da anni stanno falcidiando gli alveari. L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria sta mettendo a punto nei suo laboratori un test genetico per individuare le api regina più forti contro la diffusione di malattie vecchie e nuove che stanno provocando quasi ovunque moria di api: la peste americana, la varroasi e la parassitosi causata da un piccolo scarafaggio, l'Aethina tumida.

«Per combattere queste ed altre malattie - spiega Maria Caramelli, direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico - finora non si poteva fare altro che ricorrere a trattamenti antibiotici ed antiparassitari, che però possono mettere a rischio la salute ambientale e la salubrità degli alimenti. Un rapido test genetico allo stadio nel nostro laboratorio di Genetica - prosegue Maria Caramelli - consentirà di individuare le api che hanno un comportamento igienico più sviluppato e di selezionarle in modo che siano a disposizione degli apicoltori». In Italia i produttori apistici sono oltre 11 mila, gli alveari censiti sono 1.157.196 ai quali vanno aggiunti i circa 360 mila non denunciati. 

Un'altra notizia curiosa riguarda cammelli e dromedari. Sono stati identificati infatti i geni che rendono cammelli e dromedari i 're' del deserto: si tratta di sequenze di Dna deputate a gestire lo stress da calore, a proteggere la vista dai raggi ultravioletti e ad aiutare la respirazione. Lo ha scoperto un gruppo internazionale di ricerca, guidato dalla Inner Mongolia Agricultural University, mettendo a confronto il Dna di questi due animali con quello del loro 'cugino' andino, l'alpaca.

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