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Regione, partecipate mangiasoldi: anche la liquidazione è d’oro

Gli stipendi dei liquidatori e dei componenti dei collegi sindacali costano 400 mila euro annui nonostante il taglio del 20% adottato da Crocetta nel 2012. Tempi lunghi per chiudere 11 società. La Corte dei Conti ha chiesto chiarezza sullo scioglimento. Tra queste Multiservizi, Lavoro Sicilia e le Terme

PALERMO. I record sono detenuti al momento da Multiservizi e dalle Terme di Sciacca, che ad Anna Rosa Corsello e Carlo Turriciano assicurano 39 mila e 32 mila euro annui. Ma la liquidazione delle società partecipate è un tormentone che dura in alcuni casi anche dal 1985 e che costa ancora 400 mila euro all’anno di soli compensi a liquidatori e organi collegi sindacali.

Nell’anno più nero per i conti pubblici, quello in cui la Regione per la prima volta non riesce a garantire gli stipendi a varie categorie di precari e dipendenti di enti collegati, è stata la Corte dei Conti a sollecitare una radiografia delle gestioni liquidatorie. Hanno chiesto, i magistrati contabili, di sapere se e quanto sono stati ridotti i compensi dei liquidatori e i tempi in cui la Regione prevede di chiudere almeno le prime 11 società, quelle che da più tempo sono in liquidazione.

E così l’Ufficio speciale per le liquidazioni, diretto da Grazia Terranova, ha messo tutto nero su bianco. La Siace è la società che risulta in liquidazione dal 1985 e che assicura a Gaetano Chiaro, dirigente regionale, un compenso di 8 mila euro annui mentre al presidente del collegio sindacale vanno 6.381 euro e ai membri 4.495.

Ma le cifre delle altre società in liquidazione sono ben più elevate. Multiservizi, come detto, assicura 39 mila euro all’anno al liquidatore e 20 mila euro al presidente del consiglio di sorveglianza e 12 mila euro ai vari membri di quest’organo. Biosphera, altra società affidata alla dirigente regionale Corsello, paga 20 mila euro. Soldi che però il liquidatore non riceve da un anno perchè le due società non hanno più un euro in cassa.

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