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L'autoscatto conquista lo Zingarelli: selfie è la parola dell'anno

Con le nuove parole si ha un piccolo ritratto che evidenzia manie, difetti e pregi dei nostri giorni

ROMA. La foto scattata a sè stessi o in gruppo con uno smartphone o una webcam, ormai un rituale più che una moda, che coinvolge tutti, dall'adolescente in gita al premier Renzi, e si svolge ovunque, dagli appuntamenti sportivi ai vertici politici o i musei, a testimoniare innazitutto un esserci e un apparire, è il Selfie, parola che da oggi è accolta tra i lemmi della lingua italiana del vocabolario più popolare, lo Zingarelli 2015.

Ci aspettiamo adesso qualche bel selfie col vocabolario in mano postato su uno dei tanti social network, così, come a certificare e ricambiare questa presa d'atto, che è indice, come tutte le nuove inclusioni, che ormai avvengono annualmente, della società che si evolve, di una cultura che si diffonde e allarga e di una lingua che è quindi sempre in movimento, esprimendo i cambiamenti in voci e significati nuovi, modi di dire e locuzioni, che lo Zingarelli ogni anno registra e accoglie tra le sue oltre 144mila voci e 380mila significati.

Così vengono certificate come di uso comune e entrano nel vocabolario di quest'anno anche Svapare, ovvero la nuvola di fumo che si fa con le E-Cigarette (le sigarette elettroniche), Redditest (software che l'Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti perchè possano autovalutare, la congruenza del reddito dichiarato con i beni posseduti e i servizi fruiti), come altre parole economiche legate alla crisi, quale la spesa Spalmabile. Quindi, volendo giocare con le new entry dello Zingarelli 2015, ecco un signore Labbruto un po' Agè che gusta Guacamole, usa il Phablet e raccoglie Promocard, senza farsi troppi problemi di vivere in una Cachistocrazia (il
governo, il dominio dei peggiori).

Insomma, con le nuove parole si ha un piccolo ritratto che evidenzia manie, difetti e pregi dei nostri giorni e ognuno può fare il giochino che abbiamo appena concluso, con le tante altre parole nuove: da Collocatario (la persona presso la quale qualcuno è collocato. Nelle separazioni di coniugi con un figlio minorenne, il genitore con il quale il figlio abita prevalentemente) a Empatizzare e Scouting, da Svirgolata a Sfoltitura o Traspirante, da collegare magari a nuove attività emergenti come la Wedding Planner (organizzatrice di nozze) il Videoreporter o la Doula (donna che svolge una funzione di sostegno psicologico e pratico, ma non medico nè sanitario, a una puerpera durante la gravidanza e il parto e nei primi mesi di vita del bambino).

La realtà però non è solo rosa, ed ecco il sorgere di atteggiamenti pericolosi come l'Eterofobia (la paura e ostilità per tutto ciò che è altro, diverso, alternativo. Anche l'avversione per l'eterosessualità e gli eterosessuali) e la nuovissima, eppure sempre più diffusa, Nomofobia (timore ossessivo di non poter disporre del telefono cellulare), che porterebbe anche ad un'astinenza di Selfie.

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