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Contrattisti in piazza: rifiuti in Sicilia, in undicimila rischiano il posto

I circa ventimila precari degli Enti Locali sono pronti a manifestare alla fine del mese per le mancate stabilizzazioni e l’emergenza stipendi (Foto Pepi)

PALERMO. Dopo i sindaci, si muovono i precari. I sindacati autonomi dei circa 20 mila contrattisti degli enti locali hanno fissato una manifestazione a Palermo per protestare contro i ritardi della Regione nel finanziamento degli stipendi e nei piani di stabilizzazione. E nel frattempo è pronto alla protesta anche il mondo che si muove intorno alla gestione dei rifiuti, dove 11 mila persone rischiano il posto a fine anno.
Ogni giorno un nuovo settore annuncia la propria protesta contro la Regione che non paga o non porta avanti le riforme. E dopo i dipendenti degli enti di formazione, i forestali, i trattoristi e il personale degli istituti legati all’Agricoltura, tocca ai precari dei Comuni. Anche se proprio ieri Crocetta e l’assessore Patrizia Valenti hanno annunciato di aver firmato il decreto per erogare «il 60% della terza trimestralità del fondo autonomie locali».
I contrattisti dei Comuni. I circa 20 mila precari dei Comuni attendevano la stabilizzazione nel corso di quest’anno o almeno un piano che la rendesse possibile nel triennio. Ma le difficoltà finanziarie della Regione hanno indotto la maggior parte dei sindaci a bloccare le procedure. Non a caso mercoledì i primi cittadini hanno protestato proprio contro il ritardo con cui la Regione sta erogando i 280 milioni destinati ai precari: finora sono arrivati appena 90 milioni.

Da qui la protesta dei contrattisti, guidati dal Movimento giovani lavoratori che è la sigla autonoma maggiormente rappresentativa: «Senza i piani di stabilizzazione - spiega Massimo Bontempo - non solo nessuno di noi può aspirare al posto fisso ma, in base alle ultime leggi, sarà impossibile anche la semplice proroga dei contratti a termine. E non è neppure il caso di ricordare che da mesi i precari non ricevono lo stipendio per mancanza di fondi. A questo punto non ci resta che portare tutti i contrattisti a Palermo».

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