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Tra aula semivuota e Pd diviso: salta seduta all’Ars

PALERMO. La seduta di oggi è durata in tutto 39 minuti e 7 secondi: il tempo di leggere il verbale della seduta precedente, votare per «alzata e seduta» il passaggio agli articoli del ddl-voto sull'impignorabilità della prima casa e ascoltare i brevi interventi di quattro parlamentari dell'opposizione. Poi il presidente di turno Antonio Venturino, con Sala d'Ercole semi vuota e senza che in aula vi fosse alcun esponente del governo regionale, ha comunicato il rinvio dei lavori a martedì 23 settembre alle 16.
Ieri, giorno di ripresa dei lavori d'aula dopo sei settimane di pausa estiva, la seduta era durata in tutto 19 minuti. «Stiamo assistendo a una incresciosa serie di fatti, tutti interni al Pd, principale partito della maggioranza di Crocetta, che finiscono per determinare un grave oltraggio alle istituzioni e la conseguente paralisi delle attività dell'Ars. In un quadro già controverso e, per certi versi, bizzarro, l'annunciata costituzione del Megafono, testimonia da ultimo, come tutti i problemi odierni ruotino attorno al rapporto tra Crocetta e il Pd». Lo dicono in una nota i deputati Giovanni Di Mauro (Mpa), Toto Cordaro (Pid), Antonino D'Asero (Ncd), Marco Falcone (FI), Girolamo Fazio (gruppo misto), Nello Musumeci (Lista Musumeci). 
«Dopo aver benedetto e fatto proprio il programma e l'azione di governo di Crocetta, il Pd - aggiungono - ha preso coscienza, paradossalmente solo oggi, della situazione disastrosa del governo stesso e si affanna in un incredibile tira e molla che nasconde, nel continuo e vano tentativo di distinguersi, una sempre più costante richiesta di poltrone. Ciò al netto delle dichiarazioni del segretario regionale Raciti che, giustappunto, nel giorno della visita di Renzi a Palermo, toglie l'appoggio del partito a Crocetta, apparentemente sfiduciandolo, ma sostanzialmente col solo obiettivo di alzare il prezzo».
«È inaccettabile - conclude - che le fibrillazioni di un partito aggravino la già serissima situazione della Regione. Di fronte a questo quadro, l'unica vera possibilità è quella di mettere rapidamente in moto l'attività legislativa dell'Ars, al fine di approvare con urgenza alcuni provvedimenti legislativi strategici contro le emergenze della Sicilia, per passare, poi, la parola ai siciliani».

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