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Piano giovani, e-Servizi: selezione irregolare
Si va verso la revoca dei tirocini

Inviato il dossier al presidente Crocetta che al suo ritorno dalle vacanze dovrebbe azzerare tutto. La società che ha gestito il portale: non sapevamo di dover prevedere un click day

PALERMO. «Il 54 per cento degli utenti non ha avuto la stessa pari opportunità di concorrere all’aggiudicazione delle prime 800 posizioni premiate» perchè gli strumenti informatici erano inadeguati: tradotto, significa che secondo la relazione dei tecnici della Regione, la selezione del 5 agosto per assegnare 800 contratti in azienda pagati 500 euro al mese per sei mesi è stata irregolare. Il documento di sei pagine è stato inviato in tempo record al presidente della Regione, Rosario Crocetta, che aveva incaricato Sicilia e-Servizi, società informatica regionale guidata da Antonio Ingroia, di far luce sui disservizi denunciati da migliaia di ragazzi. 
Sulla base di quanto appurato, Crocetta e l’assessore Nelli Scilabra dovranno decidere nei prossimi giorni se annullare la selezione, che assegnava solo una parte dei duemila posti previsti dall’intera misura, e rimettere in gioco gli 800 posti. La durissima relazione dei tecnici della partecipata regionale lascia presagire proprio questa possibilità: l’annullamento almeno di questa «finestra» del bando. «A nostro parere - si limita a commentare Ingroia - la piattaforma informatica utilizzata non era adeguata all’iniziativa». La selezione per assegnare i tirocini del Piano giovani premiava i più veloci: aziende e giovani dovevano registrarsi al portale, inserire offerte di lavoro e curricula e infine firmare una sorta di pre-contratto in giorni prestabiliti: è il cosiddetto «click-day». Solo i primi 800 a firmare l’accordo avrebbero avuto il via libera al finanziamento. Per cui nel momento in cui è partita la «corsa» il sito ha ricevuto un boom di visite. Ma secondo Sicilia e-Servizi, la Ett, società genovese che ha gestito il portale www.pianogiovanisicilia.com dove si sono svolte le selezioni on line, ha dichiarato di non sapere che doveva «mettere in onda un sistema per gestire un click-day», che appunto prevede boom di visite in breve tempo. A chi spettava fornire alla Ett queste indicazioni?
Secondo il dipartimento regionale guidato da Anna Rosa Corsello la gestione del bando spettava a Italia Lavoro, che però ha respinto al mittente ogni accusa. La questione però è delicata: addirittura, annotano i tecnici regionali, non esiste nemmeno un capitolato con le specifiche tecniche di quanto la Ett doveva realizzare. Per cui l’azienda avrebbe proceduto a tentoni: già dopo la selezione del 14 luglio, che è andata a buon fine anche se con qualche disagio, le strutture sono state potenziate e «ad ulteriore riprova della fallacità del sistema è stato dalla Ett confermato che anche dopo la finestra del 5 agosto l’infrastruttura è stata ulteriormente ampliata, raddoppiando il numero di web server ed effettuando delle attività di tuning». Insomma, questo potenziamento poteva essere fatto prima per evitare i disservizi. Peccato che la Ett non abbia fatto neanche una «simulazione iniziale», cioè una sorta di collaudo, con «opportuni test di carico» e non ha attivato «alcun supporto di monitoraggio automatico», annotano sempre i tecnici, per cui non sono state rilevate «in tempo reale le anomalie che man mano si andavano manifestando. Di fronte all’aumento vertiginoso del traffico e delle richieste - spiegano gli esperti della Regione - il sistema ha cominciato a non rispondere, di fatto moltiplicando i comportamenti parossistici», ovvero i tentativi dei giovani di accedere al sistema in ogni modo, anche collegandosi contemporaneamente da più postazioni nella stessa abitazione. A peggiorare la situazione, aggiungono i tecnici, la mancanza di «adeguata comunicazione all’utenza» che ha mandato nel panico migliaia di giovani. La Ett, di fronte a disagi e mancanza di indicazioni, «non ha correttamente informato l’amministrazione in merito ai rischi che si stavano correndo con l’uso di una soluzione basata su tali livelli di approssimazione in difetto dell’accesso dell’utenza al sistema».
Della questione se ne occuperà Crocetta da domani, ma nel frattempo non si placa la polemica. Francesco Cascio, coordinatore regionale del Nuovo centrodestra, chiede di «cacciare via l’assessore Scilabra e la dirigente Corsello e di portare le carte alla Corte dei Conti, affinché sia possibile quantificare il danno erariale che questo scandaloso pasticcio determina per le casse regionali». Per Maurizio Lo Galbo e Gianfranco Gentile di Anci Giovani Sicilia «si tratta dell’ennesima prova del fallimento di un piano giovani che non ha portato a nessun rilancio». Durissima la relazione della società guidata dall’ex pm Ingroia: «Strumenti informatici inadeguati ed errori di valutazione» Antonio Ingroia guida Sicilia e-Servizi: in tempo record ha fatto luce sui disserviz.

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