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Formazione, boccata d’ossigeno da 72 milioni

Rivisto al rialzo il budget. L’assessorato promette: «Basteranno per gli stipendi dei 7.300 lavoratori sino a fine anno». L’allentamento dei vincoli di spesa riguarderà pure altri settori: ad attendere ci sono anche 5.700 precari Asu

PALERMO. Pronti 72 milioni per gli enti della formazione professionale, ultima tranche dei finanziamenti per i corsi che si sono conclusi a giugno. E a questo punto, se non ci saranno ritardi legati alla situazione interna delle varie sigle finanziate, i circa 7.300 lavoratori del settore potrebbero ricevere a giorni gli stipendi arretrati. Anna Rosa Corsello, dirigente del dipartimento Formazione, ha annunciato ieri che la Ragioneria generale della Regione ha allargato i limiti del patto di stabilità interno. I tetti di spesa che ogni dipartimento deve rispettare per far sì che la Regione non violi il patto di stabilità con lo Stato erano stati raggiunti, nel caso della Formazione, a fine giugno. Ma la situazione adesso è cambiata perchè i margini stabiliti a inizio anno possono essere modificati grazie ai nuovi accordi con lo Stato: dunque si può ricominciare a spendere. «Il nostro nuovo budget - ha spiegato la Corsello - ammonta a 72 milioni. Sono somme che dovrebbero essere sufficienti ad assicurare i pagamenti fino alla fine dell’anno». Considerando che molte delle attività dell’assessorato si stanno spostando sul Piano Giovani (e dunque su linee di finanziamento diverse da quelle del bilancio regionale), la maggior parte di questi 72 milioni potrebbe finire nelle casse degli enti. Che dovrebbero utilizzarli per i dipendenti.
Condizionale d’obbligo, perché anche nei mesi scorsi - sottolinea la Corsello - i finanziamenti non erano mancati. Eppure, come dimostrano le proteste dei giorni scorsi, ci sono lavoratori che non prendono la busta paga da un anno o quasi.
Ma Paolo Genco, alla guida dell’Anfe, spiega che questa volta non dovrebbero esserci intoppi: «I corsi del secondo anno del cosiddetto Avviso 20 si sono conclusi a giugno. Ma finora la Regione aveva finanziato appena il 75% dei costi, e per questo motivo nel nostro caso siamo riusciti a pagare gli stipendi solo fino a gennaio. Ora è previsto che arrivi l’ultimo 25% e a quel punto potremo pagare febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno». L’Anfe è l’ultimo grande ente del settore, conta circa 700 dipendenti. Genco rileva che «è vero che ci sono enti che non pagano anche da un anno i lavoratori ma bisogna vedere quali finanziamenti attendono. Per i corsi che si sono conclusi nel 2012, per esempio, manca ancora l’ultima tranche di finanziamento pari al 20% perchè non è stata completata la rendicontazione. Inoltre gli enti sono obbligati a versare regolarmente i contributi per poter ottenere il Durc, il certificato di regolarità senza il quale non si può operare nella formazione. Quindi c’è chi privilegia quella spesa».
Dunque bisognerà verificare caso per caso i tempi di versamento degli stipendi. E i sindacati annunciano già di essere pronti a denunciare ritardi: «Quando riceveranno i soldi - spiega Giuseppe Raimondi della Uil - staremo attenti alle mosse degli enti. La priorità nei pagamenti deve andare ai lavoratori, che attendono da troppo tempo».
L’allargamento dei vincoli relativi al patto di stabilità è una misura che interesserà presto anche altri assessorati, proprio perchè l’Economia sta riscrivendo i tetti per tutti i dipartimenti. Ad attendere ci sono anche i 5.700 precari Asu, che devono ricevere il sussidio dall’assessorato regionale al Lavoro, in ritardo da aprile. «Speriamo sia la volta buona, non è pensabile che la gente non venga pagata da tre mesi», protesta Ciccio Taormina del sindacato Alba.
Mentre i precari dei Comuni hanno appena ricevuto le prime mensilità arretrate grazie a finanziamenti dell’assessorato agli Enti locali.

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