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Romeo e Giulietta, il loro amore a Palermo

Il musical, che da un anno gira l’Italia, sarà proposto al Teatro di Verdura a settembre. Finora ha avuto trecentomila spettatori nelle oltre 160 repliche. I numeri sono da produzione kolossal con 45 artisti in scena che utilizzeranno 270 costumi. Imponenti le scenografie

PALERMO. A meno di un anno dal debutto all'Arena di Verona e dal trionfale tour nelle città più importanti d'Italia, il 16 settembre anche Palermo verrà invasa dall'amore che cambia il mondo di Romeo e Giulietta. Il musical prodotto da David Zard che in poco meno di dodici mesi ha raccolto più di trecentomila spettatori nelle sue oltre 160 repliche.
Dal 16 al 21 settembre, dunque, «Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo» sarà di scena nel prestigioso scenario del Teatro di Verdura: i biglietti, da 25 a 70 euro, sono già in prevendita. Diretto da Giuliano Peparini, con musiche di Gerard Presgurvic e testi in italiano di Vincenzo Incenzo, il musical si compone di grandi numeri: 45 artisti in scena, 270 costumi, 23 cambi, imponenti scenografie. Romeo avrà voce e volto di Davide Merlini, Giulietta di Giulia Luzi, Vittorio Matteucci e Barbara Cola saranno il conte e lady Capuleti, Luca Giacomelli Ferrarini (Mercuzio), Gianluca Merolli (Tebaldo), Silvia Querci (la Nutrice), Leonardo di Minno (il Principe), Roberta Faccani (Lady Montecchi), Riccardo Maccaferri (Benvolio), Giò Tortorelli (Frate Lorenzo).
A presentare l'evento, ieri, sono intervenuti il produttore David Zard, l'organizzatore siciliano Enzo Bellavia, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l'assessore Francesco Giambrone, e l'assessore regionale al Turismo Michela Stancheris con cane al seguito (il piccolo Alcide). Istituzioni presenti ma quasi a titolo personale: l'evento infatti non usufruisce di alcun contributo. Solo una tariffa agevolata per l'affitto del teatro. David Zard, dopo aver ricordato che la sua amicizia con Orlando risale ai tempi dei Duran Duran, 1987, e che Renzi da ragazzo ha fatto da runner ad una sua produzione, ha sottolineato: «Bisogna smetterla con i contribuiti a pioggia, la cultura va rispettata e valorizzata. È la nostra grande risorsa, qualcosa che non ci può copiare nessuno, è il nostro futuro, ma i politici non sembrano capirlo. Quando io portavo i concerti negli stadi c'era sempre qualcuno pronto a polemizzare perché dicevano che portavo il rock quello fatto per capelloni, drogati e puzzolenti. Oggi, per fortuna i capelloni sono ai posti di comando e spero molto nel cambio generazionale. La cultura popolare è stata snobbata a favore di quella d'elite, gli enti lirici hanno usufruito di grandi finanziamenti ma non hanno fatto nulla per avvicinare i giovani all'opera. La musica, l'arte pop invece sì. Bisogna creare strutture funzionali, agevolazioni in termini di comunicazione pubblicitaria e semplificazione burocratica e portare riguardo e rispetto per la cultura tutta perché se l'Italia ancora oggi sopravvive è per la sua arte e la sua cultura non certo per le fabbriche. La moda, le produzioni teatrali, il cinema, i grandi eventi musicali sono questi che danno e creano lavoro».
Sul fronte strutture funzionali, una notizia l'ha data il sindaco Orlando: sono iniziati i lavori di ristrutturazione del palasport. Dopo sei anni, in cui per la totale immobilità politica si è passati da un buco causato da una tromba d'aria nel marzo 2008 a una parziale vandalizzazione della struttura, forse Palermo tornerà ad ospitare anche i grandi eventi invernali.

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