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Mussomeli, in arrivo 7 milioni per bloccare le frane

MUSSOMELI. Sette milioni e mezzo di euro in arSrivo per rimettere in sesto le aree danneggiate le frane che continuano a minare il territorio, le sue infrastrutture e persino i gioielli dell’arte. Cinque milioni per imbrigliare la terra sempre in movimento nella zona di Cordovese, e 2 milioni e mezzo per mettere in sicurezza il Castello Manfredonico, dopo che questo inverno, dalla rupe su cui si erge il maniero hanno cominciato a staccarsi dei pezzi piuttosto grossi di roccia. Un’iniezione di moneta sonante che arriverà dal commissario straordinario delegato agli interventi di mitigazione di rischio idrogeologico nella Regione Siciliana Maurizio Croce. L’annuncio dell’importante intervento finanziario è stato dato, a margine del convegno sui dissesti idrogeologici promosso dalla Protezione civile provinciale e da un gruppo di geologi, dal sindaco Salvatore Calà. Croce, tra gli ospiti invitati al parterre, all’ultimo momento ha annullato la sua presenza alla Scuderia del Castello, non prima di chiamare Calà e promettere l’impegno fattivo del suo ufficio. In questo modo la palla passa al commissario straordinario regionale, al momento forse l’unico ad avere i fondi necessari per affrontare le grandi emergenze idrogeologiche del territorio siciliano. L’intervento a Cordovese dovrebbe essere lontano dal considerarsi un “palliativo”. Il progetto è ambizioso: fermare una volta per tutte la lenta e continua marcia verso sud della vallata e che come è capitato questo inverno, ha finito inesorabilmente per inghiottire la strada aperta da pochi anni e realizzata per collegare più velocemente ed agilmente Mussomeli al suo capoluogo di provincia. Strada chiusa dall’inizio dell’anno ma che la Provincia ora, nell’attesa che arrivi il maxi finanziamento, ha comunque deciso di riaprirla con un’azione lenitiva. In queste ore si stanno avviando gli interventi tampone e si sta riempiendo la voragine che si è schiusa sul suolo. Dalla Provincia spiegano: “La prossima settimana la strada verrà riaperta, ma il passaggio sarà garantito soltanto ai proprietari dei fondi agricoli delle zone vicine e ai mezzi agricoli. La velocità di passaggio consentita agli automobilisti sarà molto ridotta”. Un passaggio provvisorio quindi, riaperto dopo cinque mesi dalla sua chiusura forzata, ma che per ragioni di sicurezza non potrà accogliere il grande traffico. Gi.Ta.

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