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Scambiarsi la casa per le vacanze È boom a Palermo e Messina

Una forma di baratto «chic» che si sta espandendo grazie al web: si mette a disposizione la propria abitazione e si va in ferie in quella di un’altra famiglia

PALERMO. Un fenomeno in crescita - un po’ per la crisi un po’ per il fascino delle tendenze alternative e radical chic - è lo scambio di casa per le vacanze. Frutto dell’espansione di quello che, in forma più edotta, si chiama sharing economy o economia collaborativa, che è divenuto un concetto chiave nel 2014, e pone al centro del suo studio la condivisione dei beni.
Il substrato planetario della sua affermazione risiede nelle tante piattaforme digitali, ma alla base non c’è altro che un baratto aggiornato nel secolo del World wild web. Internet quindi è ancora una volta la chiave per l’origine e la diffusione di un fenomeno di costume che si afferma e che coinvolge anche la Sicilia, come testimoniano i dati divulgati da uno dei siti più autorevoli nel settore Scambiocasa.com che ha fatto proprio una stima in termini di iscritti, e quindi di appartamenti e ville a disposizione, sia di mete preferite dagli abitanti dell’Isola. Numeri che con l’approssimarsi delle vacanze e quindi con l’aumentare della voglia di andare in giro per il mondo non possono far altro che crescere. Sono 87 le località siciliane già meta e «merce» di scambio: 17 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 60 a Catania, soltanto 2 ad Enna. A fare la parte del leone, Messina e Palermo con 69 e 82 case disponibili ad accogliere ospiti internazionali per un reciproco scambio; 36, 28 e 50 tra Siracusa, Ragusa e Trapani. «La percentuale è aumentata precisamente del 20%, – spiega Cristina Pagetti, responsabile italiana del circuito - tante persone cercano casa in Sicilia ma le offerte sono ancora poche, un vero peccato vista l’abbondanza di seconde case nell’Isola. A cercare la Sicilia in questo momento ci sono soci da San Diego, California, Parigi, Berlino, Manhattan, New York mentre i siciliani vogliono le grandi capitali e anche la campagna francese o la montagna».
Per accedere al novero delle offerte è prevista un’iscrizione al portale per una cifra annuale di circa 95 euro. Si crea il proprio profilo, inserendo le foto della propria casa e spiegandone con dettagli i suoi pregi e si contattano le persone che mettono a disposizione le proprie abitazioni. Dal punto di vista dell’affidabilità e della fiducia, una considerazione che vale è che Scambiocasa.com, omologo in lingua italiana di Homeexchange.com, è tra i più grandi al mondo con 150 paesi e 50 mila case. In Italia sono circa 2.200 gli «scambisti». «Certo c’è da considerare che è comunque un tipo di rapporto che si basa sulla fiducia – prosegue Pagetti - non per altro questo è uno dei maggiori esempi di economia collaborativa. Nel capitale che si investe c’è anche la considerazione per il prossimo. Del resto, nessuno va a casa degli altri a distruggere l’esistente sapendo che poi lo scambio è reciproco. Si crea quindi un rapporto tra i soci che entrano in contatto prima di partire, a volte in modo contemporaneo, altre volte differito, raramente l’ospitalità avviene con i padroni di casa dentro anche perché generalmente funziona con le seconde case».
Nel mito che la vacanza da sogno è quella gratis, questi sistemi permettono di partire andando a trovare una realtà familiare, curata e attenta come quella che si è ricreata nel proprio nido. Con il valore aggiunto di cambiare contesto, paesaggio, ambiente e atmosfere con un pizzico di sorpresa e malizia nell’entrare a far parte di una dimensione domestica altrui.

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