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Caltanissetta: infermieri, emergenza al Sant’Elia Sono pochi e non possono mancare

CALTANISSETTA. In “emergenza” - per l’ennesima volta – il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia. La crisi piomba nel periodo in cui il poco personale in organico, tra medici e infermieri, sgomita per ottenere il sacrosanto diritto alle ferie. Le defaillance stanno emergendo in tutta la loro gravità in questi giorni dopo la doccia fredda arrivata dalla direzione che ha rinnovato i contratti a termine agli infermieri per soli quattro mesi anziché per sei, come si pensava. In un reparto dove la carenza di organico è cronica - sono infatti soltanto dieci gli infermieri a tempo indeterminato mentre gli altri undici hanno contratti a termine - la decisione della direzione generale ha provocato enorme malcontento tra i lavoratori. La pianta organica prevede la presenza stabile di 25 unità quindi è chiaro che diventa sempre più difficile garantire ferie, permessi e la stessa copertura del servizio e molto spesso sono gli infermieri di altri reparti a tamponare l’emergenza. «Non posso neanche permettermi – dichiara il caposala Antonio Baldacchino – di concedere permessi e ferie agli infermieri perché non saprei come garantire l’efficienza del servizio. È chiaro che in termini di personale infermieristico servono maggiori garanzie e un impegno da parte della direzione dell’Asp ad assumere nuovi dipendenti». A rincarare la dose il segretario regionale del sindacato Nursind Osvaldo Barba. «È una situazione al limite quasi dell’invivibile – dichiara Osvaldo Barba – quella che quotidianamente affronta il personale incaricato del comparto dell’Asp di Caltanissetta. In tutta onestà non ci sono colpevoli sui quali puntare l’indice giacché il piano di rientro regionale imposto dall’assessorato alla Salute costringe le direzioni generali a compiere salti mortali per cercare di garantire almeno il personale bastevole per i cosiddetti contingenti minimi. Certo è che a differenza delle altre Asp siciliane quella di Caltanissetta ha sempre scelto la linea di brandire incarichi temporanei con un massimo di sei mesi. Ciò non depone né a favore del dipendente né a favore dell’Asp. La nostra proposta – conclude il sindacalista – è quella di scegliere, in attesa dello sblocco delle assunzioni, se mai avverrà, soluzioni temporali a cadenza annuale». Ri. Ci.

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