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Alberto Dell'Utri: "Mio fratello latitante? No, è evaso"

ROMA. "Latitante? No, mio fratello non è un latitante. È un evaso. Perché negli ultimi 20 anni è stato come in carcere, dietro le sbarre di accuse assurde come quelle di connivenza mafiosa. Accuse lontane anni luce dalla sua mentalità", "è perseguitato". Lo afferma alla Stampa, il fratello gemello di Marcello Dell'Utri, Alberto. Contro di lui, sostiene, "non ci sono prove. Ci sono solo
racconti di pentiti che hanno sentito altri pentiti di contatti tra mio fratello e ambienti mafiosi".

Sull' allontanamento all'estero del fratello, Alberto Dell'Utri spiega: "Non è scappato, è andato in Libano per affari, per il commercio dei cedri. Poi ha avuto problemi di salute e quindi è stato costretto a rimanere fuori per curarsi", ma se sia ancora in Libano  "non lo so, era a Beirut fino a martedì 8 aprile, ultimo giorno in cui l'ho sentito".  E dice di non sapere se tornerà prima martedì prossimo: "a me, martedì scorso, ha detto di sì, che sarebbe tornato. Ma tanto non cambia niente, perché qualsiasi sia l'esito della sentenza gli hanno comunque rovinato la vita". Alberto Dell'Utri sostiene quindi che suo fratello Marcello  "al massimo è stato imprudente a portare Mangano ad Arcore: ma per questo potrebbe solo essere condannato per imprudenza".

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