Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ambiente, congresso geologi siciliani a Siracusa L'allarme: "Cresciuto il consumo di suolo"

SIRACUSA.  Sarà Siracusa ad ospitare dall'11 al 13 aprile prossimo nell'hotel «Minareto» il sesto congresso regionale dei geologi di Sicilia. Studiosi e autorità da tutta Italia faranno il punto su varie tematiche che vedono la geologia come scienza fondamentale al servizio dell'ambiente e del territorio.    
«Abbiamo scelto Siracusa quale sede del nostro congresso - ha spiegato il presidente dell'Ordine dei geologi di Sicilia Fabio Tortorici - perchè presenta un territorio nel quale oltre alle attrattive geologiche si associano rischi e pericolosità per l'uomo e per l'ambiente».     «Durante i lavori congressuali - ha aggiunto - verranno trattati argomenti che ci vedono quale principale figura professionale pronta a leggere dinamiche e fenomeni geologici su tematiche di grande attualità quali la bonifica dei siti inquinati e aree SIN (Siti di Interesse Nazionale), insieme alla geotermia». «I dati che produrremo al Congresso - ha concluso - vedranno la Geologia come una scienza che non è solo al centro di eventi naturali disastrosi, ma come una enorme risorsa per l'ambiente e un potenziale volano per lo sviluppo economico della Sicilia».
«Negli ultimi anni il consumo di suolo in Italia è cresciuto ad una media di 8 metri quadrati al secondo, mentre a livello regionale l'8-10% del suolo è stato consumato venendo meno aree naturali e agricole. A causa della conseguente impermeabilizzazione abbiamo perso tra il 2009 e il 2012 una capacità di ritenzione pari a 270 milioni di tonnellate d'acqua che, non potendosi infiltrare nel terreno, deve essere gestita producendo costi non solo ambientali ma anche economici». A fornire il dato è stato il consigliere dell'Ordine regionale dei geologi di Sicilia Calogero Cannella nel corso di un workshop di ingegneria naturalistica svolto a Sant'Agata di Militello e organizzato dall'Ente Parco dei Nebrodi.    
«In realtà la vera causa va ricercata, non tanto nei millimetri d'acqua caduti in un giorno o in un mese - ha precisato - ma nel consumo di suolo che ha reso il territorio talmente fragile da crollare, franare e allagarsi. Abbiamo trasformato l'acqua da fonte di vita in un nemico che passa, distrugge e uccide». Per arrivare ad una proposta indirizzata al monitoraggio territoriale per la previsione e la prevenzione dei rischi idrogeologici nel corso dello stesso workshop è stata sollecitata l'attivazione di uno specifico tavolo tecnico.

Caricamento commenti

Commenta la notizia