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Ucraina, telefonata Obama-Putin: la tensione resta altissima

WASHINGTON. La crisi ucraina fa piombare i rapporti tra Washington e Mosca in un clima da guerra fredda. Da un lato Barack Obama condanna senza mezzi termini l'intervento armato in Crimea parlando di violazione del diritto internazionale. Sul fronte opposto, Vladimir Putin sottolinea di avere il diritto di proteggere i propri interessi in Ucraina. I due si sono anche parlati, per 90 lunghi minuti, ma la tensione resta alle stelle. Un muro contro muro, da cui oggi non si vede via d'uscita. Nel corso della giornata, con l'invio di blindati in Crimea, e con il via libera del parlamento all'intervento militare, Putin ha ostentatamente snobbato il duro monito lanciato ieri in diretta tv da Barack Obama a ritirare le truppe.      
Obama, dal canto suo, ha riunito il suo Consiglio di Sicurezza Nazionale, cercando una risposta adeguata da parte della comunita' internazionale, anche consultandosi con i suoi alleati (in serata ha sentito il presidente francese Francois Hollande e il premier canadese Stephen Harper, trovando il loro sostegno, dice la Casa Bianca). In campo anche l'Unione Europea e l'Onu, che ha riunito d'urgenza il Consiglio di Sicurezza. Il segretario generale Ban ki-Moon ha chiamato lui stesso Putin, chiedendo un "dialogo" con Kiev. Quindi Obama ha chiamato Putin. Ma al termine del lungo colloquio, i comunicati diffusi dalle due superpotenze mostrano come la tensione restia altissima. Il presidente americano, secondo quanto ha fatto sapere la Casa Bianca, ha ribadito la sua condanna fermissima all'intervento militare e ha chiesto l'immediato rientro delle truppe russe nelle loro basi e la tutela dell'integrita' territoriale dell'Ucraina. Quindi ha annunciato che gli Stati Uniti non parteciperanno alle riunioni preparatorie del prossimo G8, in programma a giugno a Sochi. Poi ha ammonito il Cremlino che se continuera' sulla strada della provocazione militare andra' incontro a un ''isolamento politico ed economico''. Dopo aver ricevuto molte critiche di passivita' e indecisione, il 'Commander in Chief' americano ha alzato la voce. Prima che la Casa Bianca diffondesse i contenuti della telefonata, e' stato il Cremlino a far sapere che, durante il colloquio Putin ha ricordato che la Russia si riserva il diritto di proteggere i suoi interessi in Ucraina. Il nodo, secondo Mosca, e' quindi la tutela della minoranza di etnia russa nel Paese. Una preoccupazione a cui Obama replica con fermezza: nessuno nega i legami culturali di Mosca con questa area dell'Ucraina. Tuttavia - incalza il presidente Usa - se Putin ha il timore per la sorte di questa minoranza ha il dovere di agire pacificamente e in modo appropriato chiedendo l'impegno diretto del governo ucraino e l'invio di osservatori internazionale sotto l'egida del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o dell'Osce.      
Obama chiede a Putin, assieme al segretario generale Onu Ban ki Moon, che Mosca faccia la sua parte, avviando con urgenza un dialogo con il governo di Kiev. E se si ritiene utile, l'America e' disponibile a partecipare a una mediazione internazionale. Detto questo, l'inquilino della Casa Bianca lancia un messaggio chiarissimo di vicinanza al nuovo esecutivo ucraino: il popolo ucraino - ribadisce - ha il diritto di determinare il proprio futuro. La sua amministrazione, assicura, continuera' a lavorare con urgenza, assieme ai suoi partner internazionali, per fornire supporto al governo ucraino, tra cui assistenza tecnica e finanziaria.

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