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Comitato Gela scrive a Grillo sui liberi consorzi

GELA. Caro Beppe Grillo, in Sicilia i  rappresentanti del tuo movimento stanno attuando una politica  corporativa e antidemocratica che cerca di tutelare i vecchi  interessi territoriali, e quindi le vecchie province con le loro  città capoluogo, mettendo, attraverso una 'legge farsà,  innumerevoli paletti che di fatto impediranno la libera e  democratica aggregazione fra comuni. Qui la vecchia e la nuova  politica si sono alleate per non cambiare nulla». Sono questi i  punti salienti di una lettera aperta che il «Comitato per lo  sviluppo dell'area gelese», sostenitore del «Libero consorzio di  comuni del Golfo» di Gela ha scritto al leader del M5S per  denunciare, in merito alla legge di riforma delle Province in  Sicilia, il comportamento dei 14 parlamentari regionali 5 Stelle  che «tutto stanno facendo, fuorchè rispondere ai principi di  democraticità volti a tutelare gli interessi del popolo».  Avrebbero infatti proposto e votato emendamenti al ddl che  hanno creato nuovi insormontabili ostacoli alla nascita dei  Liberi consorzi di comuni. E vengono elencate puntualmente le  variazioni «peggiorative» (a parere degli scriventi) del testo  della legge.  Sotto accusa, in particolare, il capogruppo all'Ars del M5S,  il nisseno Giancarlo Cancelleri, il quale avrebbe siglato «un  becero accordo con i capigruppo regionali di altri partiti  presenti in parlamento - si legge nella lettera a Grillo - per  proteggere gli interessi secolari, di stampo borbonico, delle  vecchie città capoluogo della Sicilia, fra le quali la sua  Caltanissetta». 

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