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Sanità, verifiche sui 600 in esubero del 118

Vertice fra Crocetta, la Borsellino e la Seus: Asp e ospedali avrebbero assegnato ad esterni il trasporto di pazienti

PALERMO. La Regione avvia le verifiche nelle Asp per capire se e come sono stati utilizzati i 600 esuberi individuati nella Seus, la società partecipata che gestisce le ambulanze del 118. È l’esito di un vertice fra Crocetta, l’assessore Lucia Borsellino e il capo del consiglio di gestione della società, Giulio Guagliano.


Sul tappeto c’è sempre il dubbio che Asp e ospedali abbiano assegnato all’esterno appalti che invece il governo chiede da tempo di assegnare ai lavoratori che nel 118 non trovano più posto. Guagliano ha depositato una relazione in cui si evincono proprio queste perplessità e il presidente della Regione l’ha fatta propria avviando un giro di ispezioni.


L’obiettivo del governo è limitare lo spreco costituito da dipendenti della Seus che non lavorano e vengono regolarmente pagati. Il piano prevede che le Asp e gli ospedali affidino a loro i trasporti interni e tutti i servizi legati al sistema di emergenza. «I servizi aggiuntivi non devono generare duplicaizoni o nuove spese» è il passaggio chiave della relazione e della successiva azione decisa dal governo.


Le Asp dovranno quindi dimostrare di non avere appalti che possono essere cancellati, dirottando i risparmi di spesa verso il pagamento degli esuberi del 118. Scatta quindi una fase di confronto fra manager e governo.


La relazione depositata da Guagliano si intitola «Criticità della Seus in politica sanitaria e azioni correttive». L’obiettivo finale è valutare anche l’impiego di tutti i 3.200 autisti-soccorritori assunti dieci anni fa dal governo Cuffaro. Una tornata di assunzioni su cui la Corte dei Conti ha fatto calare la scure del danno erariale chiamando una ventina di ex assessori e deputati a rispondere della decisione presa.

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