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Lo strano caso dell’elipista fantasma A Niscemi scatta la denuncia di Maida

NISCEMI. A fine settembre il Comune di Niscemi ha ufficialmente inaugurato una piattaforma prefabbricata indispensabile ad avviare il servizio diurno di elisoccorso. È stata realizzata nel parcheggio antistante il cimitero comunale. La vicenda è stata salutata con soddisfazione da Giuseppe Maida, il professore protagonista da anni di manifestazioni di protesta in favore dell’elipista.


Maida, però, ha sporto denuncia ai carabinieri per fare luce su un altro investimento che nel 1996 aveva permesso di realizzare un’elipista, oggi, sparita nel nulla. «Ho scoperto che nel 1996 è stata costruita un’elipista fantasma – dice Maida –. Realizzata in supporto di un evento, sparita dopo due giorni, con un investimento di circa 50 milioni del vecchio conio. Costò poco meno di attuali 25 mila euro per garantire i lavori di movimento terra e posa del cemento armato. Da allora della pista non c’è nessuna traccia. Mi sono rivolto ai carabinieri per comprendere la legalità di quel provvedimento».


Giuseppe Maida, nel 2006, aveva sottolineato l’importanza per la collettività niscemese di avere un elipista. Le sue proteste erano state associate ad iniziative concrete e propedeutiche alla realizzazione della stessa.


«La famiglia Federico di don Cosimo – spiega Maida – era pronta a donare un’area limitrofa all’ospedale ”Basarocco” per realizzare l’elipista. Nel 2007 gli allora amministratori del Comune fecero di tutto per destinare la struttura nello spazio antistante il cimitero comunale, distante oltre un chilometro dall’ospedale. Una scelta discutibile che trova ancora interrogativi su una politica assente dal 1996. Abbiamo dovuto attendere 17 anni per inaugurare un’elipista, realizzata con somme della Protezione civile. È costata 330 mila euro. Sono certo che la procura faccia luce sull’elipista fantasma del 1996 e che le autorità cambino atteggiamento nei confronti della popolazione, adoperandosi per attivare anche il servizio notturno di elisoccorso. Ieri, una donna, ha rischiato di morire per l’indisponibilità del trasporto urgente verso l’ospedale “Cannizzaro” di Catania. Era stata intubata perché affetta da un’emorragia cerebrale causata da un ictus. Per il suo trasferimento è stato indispensabile trasportarla con un’ambulanza a Caltagirone dove è stato possibile trasferirla a bordo di un elicottero durante la notte, solo parecchie ore più tardi».

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