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Il Pdl: disponibili a collaborare con Crocetta

Nuovi scenari dopo il ritiro del sostegno del Pd al governo regionale. D’Asero: non voteremo la sfiducia

PALERMO. Il Pdl si dichiara disponibile a collaborare con Crocetta e lo stesso fanno il Pid-Cantiere popolare e pezzi dell’Mpa. A una settimana esatta dall’inizio della crisi di governo in Sicilia, Crocetta trova sponde all’Ars e apre a sua volta al dialogo con l’opposizione. È la fase-2 della crisi aperta col ritiro del sostegno da parte del Pd, che ha privato il presidente di quasi tutti i suoi 18 voti in Parlamento.
Mano tesa da Pdl e Pid
La maggioranza formalmente non ha più i numeri. Ma, dopo le aperture da parte di singoli deputati del Pdl, ieri il capogruppo Nino D’Asero ha fissato i paletti per avviare un dialogo con Crocetta: «Noi restiamo all’opposizione, non vogliamo ribaltoni. Ma a livello parlamentare ci muoveremo con responsabilità». D’Asero, molto vicino al coordinatore Castiglione, ha precisato che «non vogliamo il muro contro muro. Chiediamo a Crocetta un confronto alla luce del sole su precari, crisi dei Comuni, sanità e fondi europei. Su questo siamo disponibili a ragionare. Lo sfascio non serve a nessuno. Il Pdl non voterà la mozione di sfiducia a Crocetta a cui stanno lavorando i grillini».
E anche Toto Cordaro, capogruppo del Pid (federato all’Ars con Grande Sud), ritiene la eventuale sfiducia «inutile almeno fino a fine anno, perchè entro il 31 dicembre il governo deve spendere i fondi europei e dunque non possiamo permetterci mosse che mettono a rischio i soldi». Anche Cordaro ha chiesto ieri a Crocetta di «stabilire due o tre punti di programma su cui lavorare. A partire dall’investimento dei fondi europei, noi siamo disponibili a dialogare». Sia il Pdl che il Pid (insieme contano una quindicina di deputati) chiedono però al presidente un passaggio parlamentare che «sancisca l’implosione della maggioranza». È una posizione che nei giorni scorsi aveva preso anche Vincenzo Figuccia dell’Mpa. Malgrado ieri il capogruppo degli autonomisti, Roberto Di Mauro, abbia preso le distanze dal deputato palermitano: «Non credo affatto che Crocetta voglia collaborare. Si limiterà a fare annunci».
Qualche scetticismo c’è anche nel Pdl. Perchè se da giorni invocano larghe intese Vincenzo Vinciullo e Marco Falcone, il vicepresidente dell’Ars Salvo Pogliese ieri ha avvertito: «Se Crocetta è in grado, governi. Altrimenti si faccia da parte. Il Pdl svolga il ruolo di opposizione che le urne gli hanno attribuito. Nessun governo di larghe intese può essere la soluzione. Ribaltoni e maggioranze variabili non possono essere riproposti».

IL PIANO DEL PRESIDENTE
Crocetta non nasconde di guardare con interesse alla possibilità che si spacchi l’Mpa ritenendo di essere in grado di attrarre nel suo Megafono pezzi del partito di Lombardo. Non nasconde neppure contatti con Alfano e attende gli sviluppi della crisi nazionale per capire i margini di manovra col Pdl: un Letta bis, con pezzi del Pdl che potrebbero formare un nuovo partito, legittimerebbe nell’Isola il dialogo con l’opposizione. «La crisi nazionale può influenzare quella regionale» ha detto dagli studi di Tgs ieri il presidente. Crocetta si è detto sicuro che «anche nell’altra ipotesi, nel caso in cui si vada a elezioni a Roma, ci saranno conseguenze in Sicilia perchè il Pd cercherà un’alleanza per allargare il consenso elettorale».
Il presidente sta guardando con attenzione alle mosse dell’area del Pdl che fa capo a Castiglione, la stessa che a Roma per prima ha espresso perplessità sulla crisi di governo. E ieri, sempre dagli studi di Tgs, Crocetta ha detto chiaramente di guardare a tutta l’Ars per superare la crisi in atto col Pd: «Io non voglio governare senza il mio partito e mi rammarico per il fatto che alcuni dirigenti vogliano invece fare politica senza di me. Ma non posso dipendere dai capricci di un partito. E ho sempre detto che le maggioranze all’Ars si costruiscono sui provvedimenti. Penso a maggioranze istituzionali, in cui le leggi si concordano perchè serve un ampio consenso per scacciare il malaffare. Questo non significa che faremo il governo insieme al centrodestra. Questo governo andrà avanti, anche per questo motivo fino a ora ho resistito ai tentativi di delegittimarlo». Infine, Crocetta ha voluto mandare un pessaggio al Pd siciliano: «Non può restare a lungo sull’Aventino. Sono arrabbiati ma gli passerà».

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