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Gli ex Pip: «Pronti a tornare al lavoro»

Il comitato Emergenza Palermo a Crocetta: «Più che rientrare tutti insieme, vogliamo un contratto regolare»

PALERMO. «Siamo pronti a tornare al lavoro anche domani. Ma la verità è che nessuno fino a ora ci ha chiamato»: gli ex Pip non ci stanno e in una conferenza stampa replicano al presidente della Regione Rosario Crocetta, aprendo anche un giallo sulla loro situazione. Si infiamma il caso degli ex dipendenti della Social Trinacria, da fine anni Novanta nell’orbita comunale e nel 2010 assunti a tempo indeterminato dalla onlus poi chiusa dalla Regione nel maggio scorso.
Crocetta ha detto che per almeno 400 dei 3 mila operai che da giugno percepiscono una indennità di disoccupazione da circa 600 euro mensili sarebbe pronto un reimpiego, ma che alcuni di questi si sarebbero rifiutati di tornare al lavoro. I sindacati avrebbero chiesto che l’intero bacino venisse richiamato in servizio contemporaneamente e non a scaglioni. Per Crocetta, chiunque si rifiuterà di lavorare verrà espulso dal bacino: cioè dall’elenco di chi sfrutta garanzie e sussidi regionali che costano 36 milioni all’anno.
Ma il comitato Emergenza Palermo, che raggruppa gran parte degli ex Pip, ha replicato: «Quando si percepisce l’indennità di disoccupazione non si può lavorare perché l’Inps eroga il sussidio per legge solo a chi è disoccupato. Per tornare ai vecchi lavori bisognerebbe attendere la fine dell’erogazione di questa indennità, prevista per al massimo 8 mesi dalla perdita del lavoro. Lo dice la legge, non è una nostra scelta». Per Ludovico Gippetto, uno dei rappresentanti di Emergenza Palermo, «se il governo chiama qualcuno in questa fase, non può che proporre incarichi di collaborazione occasionale. Altrimenti il lavoratore perderà la disoccupazione senza alcuna garanzia visto che non è stata neppure firmata la convenzione fra Regione e Inps per regolare il nuovo impiego dei Pip, che tra l’altro permetterebbe anche di far lievitare di circa 200 euro le buste paga grazie a una integrazione dei fondi promessa dalla Regione a maggio».
Gli ex Pip chiedono dunque a Crocetta «non tanto di riprendere a lavorare tutti insieme, ma di lavorare in base a un contratto regolare così come ci era stato promesso a maggio quando siamo stati licenziati dalla Social Trinacria per entrare nell’orbita regionale». La stessa posizione è stata ribadita da vari ex Pip che ieri hanno chiamato la redazione del Giornale di Sicilia dopo la pubblicazione delle parole di Crocetta, fra questi Filippa Gaita e Alfredo Arcuri. Inoltre Giuseppe Zanghi, ex Pip da anni impiegato all’ospedale Civico, ha annunciato che «con alcuni colleghi stamani andremo all’assessorato alla Famiglia per chiedere che ci vengano consegnate a mano le lettere di convocazione al lavoro. Così potremmo accettare immediatamente e porre fine alle polemiche». Mossa che punta a chiarire un altro equivoco. Lo mette sul tappeto ancora Gippetto: «Da settimane si parla di un elenco di 400 persone per cui sarebbe pronta la chiamata al lavoro. Ma, a parte il fatto che nessuno pare sia stato effettivamente contattato, la verità è che questo elenco è in possesso solo di qualche sindacalista vicino al governo. E non ha quindi alcun valore. Il governo non ha mai convocato i sindacati, noi in particolare, per discutere del nostro reimpiego». Lo stesso Giuseppe Zanghi rivela un altro dettaglio: «Secondo alcune indiscrezioni io sarei nel primo elenco di lavoratori da reimpiegare ma, malgrado attenda da due mesi, nessuno mi ha mai chiamato».
Al di là delle polemiche il nodo da sciogliere resta il mancato impiego di circa 3 mila persone che da giugno ricevono un sussidio finanziato dalla Regione. E in attesa di sciogliere i nodi Crocetta ieri ha ribadito che «non tollereremo atteggiamenti illegali. Se dobbiamo dare loro soldi, dobbiamo anche pretendere che vadano a lavorare. Se qualcuno pensa di voler vivere alle spalle della collettività, è chiaro che noi non possiamo permetterlo».
Le parole di Crocetta irritano anche pezzi della maggioranza. Il segretario dei Democratici riformisti, Edi Tamajo, attacca: «Come può Crocetta esprimersi così? Se i 3 mila Pip non tornano al lavoro la colpa non è loro. La Regione risolva i problemi e Crocetta si ricordi i veri obiettivi». E la Cisal con Mimmo Russo si dice pronta «a sottoscrivere accordi che prevedano il ritorno in servizio dei lavoratori». Ma la Cisal chiede anche «un impiego che vada oltre il 2013».


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