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Estate nel segno dei cetacei Nuovi avvistamenti in Sicilia

Tre capodogli individuati al largo di Marettimo, nelle Egadi, due balenotteri intercettati nel Catanese. A segnalarli spesso le imbarcazioni di turisti

PALERMO. Un'estate all'insegna dei cetacei. Tra luglio e agosto tanti gli avvistamenti di diverse specie di mammiferi marini sempre più vicini alle coste siciliane. L'ultimo, al largo di Marettimo, nelle isole Egadi, dove sono stati riconosciuti tre capodogli. Due i balenotteri avvistati vicino alle coste catanesi. Numerosi anche i delfini nel Tirreno meridionale e nell'area ionica, fra Catania e Siracusa.
Potremmo definirla l'estate dei cetacei: capodogli, balenotteri e delfini hanno dato spettacolo a turisti e bagnanti. Diversi gli avvistamenti e tutti a poche miglia di distanza dalla costa: segno che queste specie si avvicinano sempre di più, probabilmente perché è sottocosta che trovano il mare più pescoso. Nonostante questi mammiferi siano abituati a vivere al largo e distanti dai mari frequentati dall'uomo, in meno di una settimana sono stati visti cinque esemplari di grosse dimensioni, segnalati da imbarcazioni di turisti e diportisti posizionate vicino alle coste. I più recenti, sono i tre capodogli avvistati al largo di Marettimo. Due esemplari lunghi circa 12 metri e uno più piccolo sono stati fotografati dalla motovedetta della Capitaneria di Porto di Trapani, intervenuta dopo una segnalazione ricevuta da uno yacht di turisti che si trovava nell'area. «Si tratta di avvistamenti di grande rilevanza», commenta Stefano Donati, direttore dell'Area Marina Protetta Isole Egadi, di cui Marettimo fa parte. Impropriamente definito balena, come classicamente raffigurato nel celebre romanzo Moby Dick di Melville, dove l'enorme balena bianca da ricercare era in realtà un capodoglio. È il secondo mammifero marino più grande del Mediterraneo e può raggiungere anche i 18 metri di lunghezza. Un animale più frequente nel Canale di Sicilia e di solito abituato a stare al largo: «È raro avvistarlo in questi mari e così vicino alle coste - spiega Stefano Donati - e per di più nei mesi estivi, quando la presenza delle imbarcazioni è maggiore, provocando non pochi elementi di disturbo e rumore alla specie». I cetacei, dunque, si rendono sempre più visibili avvicinandosi anche in acque molto popolate, come accaduto nel Catanese, dove a 50 metri dalla costa di Acicastello sono stati riconosciuti due balenotteri, segnalati anche stavolta dalle telefonate di alcuni diportisti. Segnali questi che potrebbero far sperare «in una possibile tendenza a convivere con l'uomo: il motivo della loro presenza sotto costa - ipotizza Donati - si pensa sia dovuto a una maggiore presenza di cibo in queste aree. Probabilmente perché la pesca industriale ha reso meno pescose e più disturbate le acque profonde e distanti appunto dalle coste».
Un fenomeno di avvicinamento che rende essenziali alcune regole da adottare da parte di diportisti e viaggiatori: «Esiste un codice di condotta in presenza di cetacei - aggiunge il direttore dell'Amp - secondo il quale è individuata una fascia di osservazione, entro la distanza di 100 metri dagli esemplari avvistati, ed una fascia di avvicinamento entro 300 metri. Importante ricordare che non è consentito avvicinarsi a meno di 50 metri dagli animali, né è consentita la balneazione e stazionare all'interno di un gruppo di cetacei, separando, anche involontariamente, individui o gruppi di individui dal branco principale. Per evitare collisioni accidentali con cetacei e tartarughe marine, la navigazione è consentita alla velocità massima di 5 nodi». 

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