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Regione, passo in avanti del ddl Antiparentopoli: varati gli articoli e attesa per voto finale

PALERMO. Sei milioni e mezzo di euro da suddividere attraverso un bando aperto a tutte le associazioni non aventi scopo di lucro, per la realizzazione di iniziative aventi rilevanza sociale, socio-sanitaria, culturale, storica, ricreativa, artistica, sportiva, ambientale, di promozione dell’immagine della Regione. È  l’ultima carta giocata dal governo Crocetta per ottenere il via libera dell’Ars al finanziamento delle associazioni di volontariato e culturali dell’Isola che da mesi protestano per lo stop ai contributi. In Aula si annuncia però una maratona notturna anche perché in ballo c’è pure l’approvazione della norma sul conflitto di interessi dei deputati, sulla quale comunque il presidente dell’Ars ha comunicato che c’è l’intesa tra i Gruppi.
Prima delle ferie, i deputati dovranno approvare pure la legge che finanzia associazioni ed enti, alcuni dei quali oggi hanno atteso il varo davanti a Palazzo dei Normanni. Nel nuovo testo del governo scompare la vecchia tabella H, che conteneva i nomi di 144 associazioni spesso legate alla politica. E viene cancellato anche l’elenco «ridotto» di una novantina di enti messo a punto mercoledì dalla giunta. Il nuovo testo riduce i fondi da 16,5 milioni a 6,5, garantisce due milioni ai teatri più grandi e 200 mila euro a una quarantina di teatri comunali, e sancisce quanto auspicato dal commissario dello Stato: tutti devono avere la possibilità di avere accesso ai fondi pubblici.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 9.45. Passo avanti in aula la notte scorsa nel percorso verso l'approvazione del disegno di legge antiparentopoli. L'assemblea regionale siciliana dopo diverse sospensioni dei lavori ha approvato gli articoli dell'emendamento sostitutivo del disegno di legge «Norme in materia di ineleggibilità dei deputati regionali e di incompatibilità con la carica di deputato regionale e di componente della Giunta regionale», rinviando a lunedì prossimo agosto la votazione finale. Nei giorni scorsi in commissione era stata riscritta la norma con l'inserimento di «un'estensione della incompatibilità e della ineleggibilità per i deputati che si trovassero soci in enti, società e associazioni anche onlus che hanno rapporti economici con la regione, ovvero siano essi stessi amministratori anche di enti collegati o strumentali della regione».

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