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Adesso è caccia al tesoro segreto

PALERMO. Che fine hanno fatto i cinque milioni di euro del Ciapi a disposizione di Faustino Giacchetto? Dopo la retata di mercoledì adesso la Procura di Palermo ha aperto la caccia ad una sorta di tesoro, i soldi che il faccendiere palermitano avrebbe utilizzato per oleare gli ingranaggi della corruzione fra politici e funzionari della pubblica amministrazione.
Secondo gli investigatori il sistema messo su da Giacchetto andava a gonfie vele. C’era il Ciapi, certo, ma anche, stando alla guardia di finanza altre sigle: Infoa, Carovana per l’orientamento, Labor, Formispe, Attività formazione personale Enti locali, Forum per la legalità. Grande attenzione pure per Italia Lavoro.
«Il Giacchetto – riferisce il Giornale di Sicilia oggi in edicola - ha creato un vero e proprio “sistema criminale”, attraverso continui favoritismi ed elargizioni erogate a funzionari pubblici, politici, soggetti a vario titolo operanti nel settore della comunicazione e della pubblicità».

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