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Bonino: non è stato un bimbo a lanciare la bomba

ROMA. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha smentito categoricamente questa ricostruzione dei fatti, definendola esclusivamente frutto della "propaganda talebana". "Dai contatti del ministro della Difesa Mauro emerge che l'attentato sia stato realizzato da un adulto", ha aggiunto la titolare della Farnesina. Frena anche il ministro della Difesa, Mario Mauro - "quando accerteremo la verità sulla dinamica potremo essere più precisi", afferma - che ribadisce come La Rosa, quando l'ordigno è entrato nell'abitacolo, abbia coperto i commilitoni, salvandoli. E aggiunge: "Le scelte hanno un prezzo, perché la pace e la libertà non sono gratis".    
Ma a far discutere, ancora una volta, è soprattutto la questione della presenza italiana in Afghanistan. A lanciare il sasso è Roberto Maroni. "Come Lega - ha dichiarato il leader del Carroccio - abbiamo sostenuto questa missione, ma a distanza di dieci anni con i costi esorbitanti che ci sono e la crisi che viviamo sarebbe utile ripensarci". In realtà, una riflessione su "come rimodulare la presenza dei militari italiani in Afghanistan" è in atto, sottolinea Bonino. Una riflessione che investe anche il nostro rapporto con gli alleati. Il ritiro dei militati italiani, ha ricordato infatti Mauro, "si completerà con il termine della missione Isaf, che prevede il nostro rientro alla fine del 2014. A questa fase ne seguirà un'altra cosiddetta 'non combat'", che impegnerà un numero di uomini che "é ancora molto presto" definire con certezza, "ma stiamo parlando sicuramente di decine di uomini a fronte degli attuali 3.200", ha spiegato il ministro.    
Fabrizio Cicchitto (Pdl), presidente della commissione Affari esteri della Camera, chiede di evitare decisioni affrettate e rimanda al Parlamento per "una analisi seria e complessiva della situazione senza concessioni a strumentalizzazioni propagandistiche", mentre il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Pdl), sottolineando il pieno sostengo ai militari italiani, invita a "una valutazione sul ruolo italiano nel mondo e sui conseguenti costi morali, fisici ed economici. Che certezze abbiamo sull'utilità di un impegno che potrebbe essere vanificato dal ritorno dei talebani?", si chiede il senatore, secondo il quale "non possiamo da un lato spendere cifre enormi all'estero e intanto lesinare le risorse per la sicurezza in Italia".

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