PALERMO. Si conclude in Sicilia la serrata dei laboratori di analisi cominciata quattro giorni fa e che ha provocato molti disagi per i cittadini. Trovato infatti l'accordo con la Regione. Le associazioni di rappresentanza dei laboratori lamentavano che l'applicazione del decreto 'Balduzzì comporta una perdita di remunerazione del 40% con riflessi sul versante occupazionale e sul mantenimento delle strutture. Durante un incontro tra i sindacati e l'assessore alla Salute Lucia Borsellino insieme al dirigente generale Salvatore Sammartano è stato concordata una bozza di applicazione del tariffario da sottoporre al Ministero, che prevede sei euro a utente per le ricette che prefigurano fino ad un massimo di quattro euro a prestazioni di medicina di laboratorio, escluso prelievo; una tariffa di dieci euro a utente per le ricette con un numero di prestazioni di medicina di laboratorio superiore a quattro euro, escluso prelievo. In mattinata circa duecento biologi hanno manifestato a Palermo davanti alla sede dell'assessorato regionale alla Salute contro l'introduzione da parte del governo Crocetta del nuovo tariffario.
«Siamo soddisfatti per l'accordo raggiunto con il governo regionale e con l'assessore Borsellino, - afferma il presidente di FederLab Sicilia, Gabriele Salvo, che rappresenta 89 laboratori di analisi su 468 strutture accreditate in Sicilia - , perchè consente ai laboratori di analisi di recuperare circa 29 milioni di euro all'anno sull' aggregato complessivo dei tagli previsti con l'introduzione del nuovo tariffario del decreto 'Balduzzì da parte della Regione siciliana. Abbiamo interrotto la serrata ma lo stato di agitazione permane». «Adesso - prosegue - restiamo in attesa delle valutazioni romane del contenuto del documento sottoscritto nell'incontro di lunedì scorso e che l'assessore sottoporrà all'attenzione del ministero della Salute nei prossimi giorni».
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