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Tagli ai gettoni del 20%, il consiglio comunale dice sì

Approvata con ventisette voti favorevoli ed un astenuto la proposta delibera che prevede il taglio dei costi alla politica

CALTANISSETTA. Approvata con ventisette voti favorevoli ed un astenuto la proposta delibera che prevede il taglio dei costi alla politica del venti per cento e il valore dei gettoni di presenza ad un euro quando le sedute delle commissioni o delle question time vanno deserte per mancanza di numero legale. «L’unico capoluogo della nazione - hanno detto quasi tutti i consiglieri nel corso del dibattito - che ha deliberato la riduzione del costo delle politica del venti per cento, in aggiunta alla riduzione ope legis varata dal governo nazionale che va dal sette al dieci per cento, e l’unico capoluogo anche dove il presidente del consiglio in autonomia ha deciso di ridursi dello stesso importo l’indennità di carica».
Il consiglio ha fatto quadrato sulla proposta di delibera, ma soprattutto ha fatto quadrato nel difendere strenuamente la propria immagine che era uscita lacerata dalla precedente decisione con cui aveva bocciato la proposta di delibera che prevedeva una riduzione del cinquanta per cento del valore dei gettoni di presenza ed un tetto massimo per le sedute delle commissioni.
«Siamo stati tacciati sui blog e sulla stampa come dei mistificatori ed opportunisti e qualcuno ci ha definito dei pezzenti, ma nella realtà abbiamo dimostrato, con la votazione di oggi, che questo consiglio, e teniamo a ribadirlo, è l’unico forse in Italia, ad avere deliberato all’unanimità una riduzione significativa del costo della politica che poterà un risparmio di circa ottanta mila euro all’anno da destinare alle emergenze sociali». Adesso la parola passa all’amministrazione comunale invitata con un atto di indirizzo, votato dal consiglio, a ridursi le indennità di carica comprese anche le indennità previste per gli esperti ed i dirigenti anche se qualcuno degli amministratori ha trovato la più facile scorciatoia per declinare l’invito del consiglio «non accettiamo lezione di morale da nessuno». Prima della votazione della proposta di delibera sottoscritta da sedici consiglieri, Sergio Averna, Massimiliano Turco, Lorenzo Tricoli, Antonio Favata, Calogero Adornetto, Alfredo Fiaccabrino, Giuseppe Territo, Calogero Rinaldi, Giorgio Middione, Adriana Ricotta, Davide Campisi, Riccardo Rizza, Gianluca Bruzzaniti, Michelangelo Lovetere, Oscar Aiello e Ilario Falzone erano state presentati tre emendamenti: il primo (primo firmatario il consigliere Giuseppe Cigna) prevedeva la riduzione del gettone del venticinque per cento e la istituzione al massimo di due sedute di commissioni al giorno; proposta bocciata dal consiglio; la seconda preposta presentata dal gruppo consiliare del Pd prevedeva la riduzione anche del venti per cento del tetto massimo delle indennità spettanti ai consiglieri; anche questa bocciata e la terza, puramente impallinata,presentata dal consigliere Silvano Licari, prevedeva specificatamente la creazione di un fondo per l’emergenze sociali dove fare confluire i risparmi la cui destinazione doveva essere regolamentata dal consiglio.
Dopo la votazione degli emendamenti, come detto, tutti respinti, ha avuto inizio il lungo ed articolato dibattito a cui sono intervenuti praticamente quasi tutti i consiglieri che, con diverse opinioni, hanno comunque voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa odierna che apre una nuova fase del consiglio e che fa da apri pista per analoghe iniziative che potranno essere assunte da organismi di altri comuni e soprattutto potrà costituire un esempio per gli amministratori comunali, sindaco giunta e consulenti, più volte invitati dal consiglio al taglio delle indennità che attualmente percepiscono.

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