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Hernanes segna e poi sbaglia, Totti pareggia: 1-1 il derby di Roma

Dopo gli scontri tra tifosi che si erano verificati nel pomeriggio, termina in parità la stracittadina della Capitale. Altro record per il capitano giallorosso: raggiunge la vetta dei marcatori della storia del derby con 9 gol

ROMA. I tifosi romani speravano che potesse valere per la Champions questo derby romano numero 140 in campionato, invece l'eventuale sconfitto avrebbe rischiato di rimanere fuori anche dall'Europa League. Così in questa giornata ancora una volta rovinata dalla violenza fuori dal campo, con il solito corollario di accoltellati, scontri, cariche e scene di guerriglia urbana, alla fine non ha vinto nessuno, e in entrambe le squadre ha prevalso la paura delle conseguenze ambientali di una sconfitta facendo in modo che tutto rimanesse come prima. All'insegna di un' 'aurea mediocritas', come direbbe il presidente Lotito amante del latino, dalla quale prima o poi ci si dovrà scuotere, magari dando vita a un'esaltante finale di Coppa Italia, se ci arriveranno anche i giallorossi. Intanto la Lazio di un Hernanes gioia e disperazione dei suoi tifosi (ha segnato un bel gol di sinistro, poi ha sbagliato un rigore, lui che alla Roma ne aveva segnati già tre) cercherà l'impresa giovedì contro il Fenerbahce, tentando nello stadio vuoto di ribaltare una situazione che appare molto complicata.


La Roma invece si consola con un Totti ancora una volta encomiabile per impegno e grinta, straordinario per condizione fisica e oggi pericoloso anche su punizione, come non sempre gli riesce. Per lui la 36/a stracittadina personale è stata l'occasione di segnare il 9/o gol in campionato alla Lazio, in modo da eguagliare un altro record, quello di Da Costa e Delvecchio (festeggiati prima dell'inizio) massimi goleador del derby romano. Ma un campione del genere avrebbe meritato un altro contesto, e non questo 'Monday night' all'amatriciana tornato a essere ciò che era prima che questa sfida, all'era dei Franco Sensi e dei Cragnotti, cominciasse a valere per lo scudetto. Nei primi dieci minuti di gioco la Lazio sembra in difficoltà perché non riesce a ragionare, poi ha il primo sussulto al 12' e da lì prende in mano il pallino del match: De Rossi perde la sfera, se ne impadronisce Klose che serve Candreva. La botta da destra del centrocampista è neutralizzata in corner da Stekelenburg, che compie un intervento decisivo. E' il prologo al gol, che arriva al 16', dopo un 'numero in area' laziale di Lamela su cui deve spazzare in angolo Gonzalez. Sul ribaltamento di fronte Hernanes viene lasciato solo dai difensori romanisti (Castan non 'scala' su di lui), così ha tutto il tempo di aggiustarsi palla sul sinistro e di liberarsi al tiro per la bella conclusione che frutta l'1-0.


Cinque minuti la Lazio sfiora il raddoppio: gran palla di Hernanes per Lulic che entra in area e calcia bruciando Castan: la botta è deviata da Stekelenburg in tuffo. Nell'ultimo minuto di recupero la Roma si rende finalmente pericolosa, grazie a una bella giocata di Florenzi che si beve Gonzalez e serve Totti: la botta del capitano è respinta in tuffo da Marchetti. La ripresa si apre con un possibile colpo di scena: il cross di Lulic è intercettato da Marquinhos con il braccio, è rigore che Hernanes, finora sempre a segno dal dischetto contro i 'cugini', spreca calciando malamente a lato di piatto. Non sbaglia invece Totti, che trasforma il penalty concesso alla Roma all'11' per un netto fallo di Hernanes (ancora lui...) su Pjanic che era appena entrato in area. Il capitano segna l'1-1, e va a esultare quasi con rabbia sotto la Sud e poi la parte laterale bassa della Monte Mario, dove ci sono dei tifosi rivali. Poi le due squadre si allungano e il match sale di intensità, la Roma reclama per un rigore di Radu su Lamela non visto da Mazzoleni che nel finale sorvola anche su una caduta in area di Lulic in pieno recupero. Il più bravo è Marchetti che, con la Lazio in dieci per l'espulsione di Biava (doppio giallo) salva il risultato con un doppio intervento su punizione di Totti e tap-in di Florenzi. Ultimo sussulto di una giornata da non ricordare, per ciò che è successo in campo e soprattutto fuori.

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