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Dai manager ai "grillini", tutti pazzi per lo zainetto

Gli uomini e le borse sono due mondi che tendono ad avvicinarsi sempre di più

PALERMO. Non solo «ventiquattrore» o (antiestetici) marsupi, gli uomini e le borse sono due mondi che tendono ad avvicinarsi sempre di più. Negli anni ’70 fu il borsello, che faceva tanto impiegato statale o postino. La portadocumenti, sottile ed elegante, firmata dai migliori stilisti, ha imperato per tutta la fine del secolo. Ora, dai top manager ai deputati «grillini» ad andare per la maggiore è lo zainetto, e non per contenere l’attrezzatura da palestra, ma documenti, notebook, iPad e i sempre più ingombranti smartphone.

I più modaioli, una nicchia a dire il vero, soprattutto nell’Isola, optano per i secchielli e le shopping bag, normalmente disegnate per le linee femminili. Gucci per questa stagione ha proposto la shopping grande, della serie «GG plus» quella coi loghi, in beige/blu a 570 euro, i tre scomparti di cui uno centrale con cerniera sono ideali per pc o tablet.

Originali i bauletti di Marc Jacobs con i tasconi e contrasti di colore in pelle e tessuto. Sempre bauletto, ma stile «medico condotto», per Dolce & Gabbana in cuoio invecchiato. Morbida pelle, liscia e pitonata, per Armani, martellata e patchwork di velluti per Prorsum di Burberry. Ancora shopping bag per Dior homme che ha rivisto anche la classica cartelletta. Al braccio degli uomini per Gucci ci sono valigie retrò grandissime e con velluti stampati. Nere ed eleganti ed enormi anche quelle di Salvatore Ferragamo, Trussardi e Lanvin dal costo superiore a 1000 euro. MI. AV.

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