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Netturbini, sciopero scongiurato: la protesta continua in provincia

Prende il via la procedura per far sì che la gestione della raccolta dei rifiuti torni all’amministrazione di Palazzo del Carmine

CALTANISSETTA. Scongiurato lo sciopero dei netturbini di Caltambiente che rivendicano il pagamento del mese di Gennaio, mentre dopo il quindi del mese di marzo scade anche il termine per il pagamento del mese di febbraio. Nessun allarme comunque perché ieri mattina il sindaco Michele Campisi che ha incontrato i sindacati ed una rappresentanza di lavoratori ha assicurato che nella mattina di oggi il Comune effettuerà un mandato di pagamento di 350 mila euro in favore di Caltambiente che serviranno per pagare gli stipendi dei netturbini che potrebbero ricerco a metà della prossima settimana. Resta difficile però la situazione negli altri comuni della provincia che rientrano nella società di ambito dove i netturbini sono in stato di agitazione perché anche loro rivendicano il pagamento di alcuni mensilità come gli stessi dipendenti amministrativi dell’Ato Ambiente. Qualche giorno addietro il commissario liquidatore dell’Ato Elisa Ingala aveva convocato i sindaci a cui aveva illustrato la grave situazione finanziaria in cui versa l’Ato con l’invito rivolto ai sindaci di provvedere al pagamento delle spettanze ai netturbini. I sindaci però hanno fatto orecchio da mercante ed ancora oggi non hanno provveduto a deliberare il pagamento dei quattrini per pagare gli stipendi dei lavoratori. La vera novità comunque emersa ieri e riferita dal sindaco Campisi è quella che il comune ha avviato le procedure per la gestione in proprio del servizio di raccolta e trasporto a discarica dei rifiuti e che nei prossimi mesi i netturbini di Caltambiente dovrebbero potere ricevere regolarmente lo stipendio. Con le casse vuote quindi all’Ato, a causa del pignoramento delle somme richiesto dalla ditta che ha in gestione la discarica di Siciliana con il commissario che resta a guardare limitandosi ad accompagnare e seguire la liquidazione della società di Ambito perché come è noto entro nove mesi i sindaci dovranno decidere se gestire singolarmente o in consorzio il servizio di raccolta dei rifiuti. La legge regionale, infatti, prevede che i comuni possano aggregarsi anche per aree territoriali affini. Il comune capoluogo, secondo quanto dichiarato dal sindaco dovrebbe gestire in proprio il servizio. Tra qualche mese, infatti, i cittadini saranno chiamati a mettere mano al portafogli per pagare la Tares, la nuova tassa che sostituirà l’attuale imposta della Tarsu, che va in soffitta, attraverso una maggiore imposizione che comprenderà il pagamento per intero della tassa sulla raccolta dei rifiuti con un contributo finanziario anche relativamente alla manutenzione delle strade e della illuminazione pubblica. Sarà insomma una vera e propria stangata che inciderà pesantemente sulle tasche dei cittadini. Difficile per adesso stabilire nel dettaglio quanto inciderà la nuova tassa sulla tasche dei contribuenti. Da rilevare che con la nuova tassa il costo del servizio di raccolta dei rifiuti ( compreso il contributo per la luce e la manutenzione delle strade e sul verde cittadino), sarà a totale carico dei contribuenti.  

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