VERONA. Sorride il Chievo, mastica amaro il Palermo. La squadra del veronese Malesani, beccato a più riprese dal pubblico del Bentegodi, va avanti dopo soli 4' con Formica, sembra avere in mano il match, ma paga a caro prezzo l'unica occasione che il Chievo confeziona nella prima ora di gioco: quella che porta Thereau dal dischetto ad impattare una partita che il Palermo, probabilmente, doveva vincere per dare una scossa ad una classifica davvero impietosa.
E la sensazione, appunto, è che le due squadre abbiano giocato pensando alla classifica. Il Chievo lo ha fatto capire sin dalle formazioni di partenza. Difesa a cinque, centrocampo di corsa, chiaro l'intendimento di Corini: aspettare i rosanero per cercare di sfruttare le ripartenze. Logica saltata dopo soli 240 secondi di gioco. Kurtic getta palla nell'area del Chievo, Acerbi di testa non la gioca al meglio, lasciando che il pallone resti nell'area di rigore. Formica è rapidissimo e con un sinistro rasoterra in diagonale batte Puggioni. È davvero l'episodio che cambia tutto.
Il Chievo è costretto a fare la partita, ma è un disegno tattico che non si sposa con lo schieramento pensato da Corini. L'assenza di Rigoni in mezzo al campo si fa sentire, il centrocampo non riesce mai a supportare l'azione dell'attacco e il duo Paloschi-Thereau è sovente lasciato in balia della difesa siciliana. I veneti non cambiano passo, il Palermo non ha difficoltà a tenere bloccato il match. La squadra di Malesani si difende con ordine e di fatto Sorrentino, anche su di lui gli strali del Bentegodi, rimane del tutto inoperoso. Altra musica nella ripresa. Corini inserisce Pellissier, Thereau fa il trequartista, il Chievo si accende. Il pareggio è forse episodico, ma lo stesso, in fin dei conti, era stato il vantaggio del Palermo: Jokic mette un bel pallone sul secondo palo, Frey a botta sicura, Garcia tocca con la mano. Il rigore ci sta e Thereau lo realizza con freddezza. L
'inerzia passa al Chievo, Thereau ben assistito da Pellissier sfiora il raddoppio, poi Corini cambia nuovamente. Dentro Luciano, fuori Paloschi. La gara si abbassa ancora di ritmo, il Palermo riprende vigore anche perchè Malesani si mette speculare al Chievo. Fabbrini in posizione centrale crea qualche pensiero in più al Chievo, ma di fatto sia Sorrentino che Puggioni restano del tutto inoperosi. Finisce in parità e l'impressione è che ad essere più contento sia decisamente il Chievo.
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