PALERMO. Nazionale portoghese, ala destra e un’ispirazione di quelle importanti per un altro che nel suo ruolo in Italia ha lasciato il segno, ovvero Cafù. Nelson arriva in Italia dopo una vita passata tra Portogallo e Spagna. E il ventinovenne arriva senza paura, pronto per lasciare il segno e fornire possibilmente più assist possibile all’altro nuovo arrivato, Boselli. "Quando ho saputo che c'era la possibilità di venire a Palermo, ho subito chiamato Miccoli, col quale ho giocato nel Benfica. Lui mi ha detto che era felice, convinto che la squadra con me sarebbe migliorata. Il Palermo non merita la classifica che ha e farò di tutto per risollevare la squadra insieme ai compagni. So che il calcio italiano è molto duro e anche il più difficile, ma voglio fare bene". È soprannominato Saetta, ma non ditegli di occuparsi solamente della fase offensiva. "Per essere completo nel mio ruolo, bisogna fare bene entrambe le fasi, quella difensiva, ma anche quella offensiva, proponendomi in avanti cercando spazi. e io spero di fare ciò. Ho grande voglia di giocare, dato che l'ultima partita l'ho fatta a novembre. Ma non credo che avrò bisogno di tanto tempo per ambientarmi”. Già, forse proprio la condizione può essere l’unico problema per il portoghese che ha scelto la maglia numero 4, dato che è lontano dalle partite ufficiali da un paio di mese. E non per scelta tecnica, quanto per la sua posizione contrattuale con la squadra dalla quale proviene, il Betis Siviglia. "La mia situazione contrattuale al Betis era un po' complicata. Ho giocato sempre per due mesi, ma dovevo raggiungere le venti partite per avere il rinnovo, dato che a fine stagione andavo in scadenza".
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