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Maestra sospesa per i rimproveri, il giudice la reintegra sul posto di lavoro

La docente di Milena potrà tornare in classe dopo il ricorso contro il provvedimento della dirigente

CALTANISSETTA. Colpo di spugna al provvedimento disciplinare nei confronti di una insegnante e Miur condannato al pagamento delle spese processuali. Lo ha stabilito la sentenza del giudice del lavoro di Caltanissetta, Valentina Maria Scardillo, che ha dato ragione alle motivazioni sostenute da Maria Chiaro di Milena, maestra alla «Don Bosco» di Montedoro.

Una sentenza che ha inflitto un colpo di spugna al provvedimento disciplinare che era stato adottato dalla dirigente scolastica pro-tempore, Valeria Rita Vella il 21 gennaio di tre anni fa. L’insegnante, sull’onda di un altro procedimento per abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, era stata destinataria di un «avvertimento scritto» da parte del dirigente scolastico, la quale, peraltro, non s’era presentata nel tentativo di conciliazione. Ma non è tutto.

Già in precedenza, tra le pieghe del ricorso giudiziario, la contestazione su cui si fondava l’addebito disciplinare era stata ritenuta generica «e fondata – è un passaggio della motivazione del giudice del lavoro – unicamente sulle lamentele dei genitori dell’alunna e non già su una compiuta istruttoria». Come dire che non vi sarebbe stata prova dei comportamenti vessatori da parte della maestra, nei confronti della sua alunna. Più in dettaglio degli «esorbitanti allontanamenti dall’aula della stessa alunna», come sarebbe emerso dalla nota di contestazione. Ma il pronunciamento del giudice ha fatto pendere l’ago della bilancia dal lato della maestra.

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