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Operatori ecologici, quasi un ultimatum sul salario arretrato

I netturbini attendono il mensile di dicembre e il saldo di novembre

CALTANISSETTA. È partito il passa parola tra i netturbini di Caltambiente che preparano l’azione di protesta in vista della prossima scadenza del 15 gennaio quando è previsto il pagamento della mensilità di dicembre. I lavoratori rivendicano, oltre alla imminente scadenza del mensile già maturato, anche il saldo di novembre per il quale hanno ricevuto soltanto una anticipazione. L’unica novità per arginare la protesta dei netturbini resta il prossimo appuntamento tra il commissario straordinario dell’Ato, Elisa Ingala e il sindaco Michele Campisi che sarà chiamato ad anticipare in via sussidiaria parte del contributo annuale dovuto per la raccolta e trasporto a discarica dei rifiuti solidi urbani. Ma il solo intervento del comune potrebbe non bastare a coprire i debiti che l’Ato ha nei confronti dei netturbini e allo stato attuale non ci sono altre prospettive di incasso dovuti per il pagamento del ruolo dell’ex Tarsu che con il primo gennaio ha cambiato denominazione in Tia (tariffa igiene ambientale). Le casse dell’Ato Ambiente sono all’asciutto. L'incontro con il sindaco del capoluogo si terrà mercoledì. Il Comune sarà chiamato a intervenire ove possibile per fronteggiare le attuali difficoltà economiche dell’Ato che, come ormai noto, sono collegate al pignoramento delle somme da parte ditta Catanzaro Costruzioni, titolare della discarica di Siculiana, che vanta un credito di circa un milione e mezzo di euro. Sulla vicenda del pignoramento il 20 gennaio prossimo è previsto un primo pronunciamento per decidere sullo svincolo delle somme o sull’instaurazione del giudizio di merito richiesto dai legali della ditta Catanzaro. In ogni caso i lavoratori di Nissambiente, hanno fatto sapere che non sono disposti ad attendere la data del 20 gennaio e la eventuali decisione del giudice. In questo clima di incertezze si va chiaramente verso lo sciopero. Lo stesso clima di incertezza che regna nel capoluogo coinvolge anche gli altri comuni della provincia che fanno parte della società di ambito (i comuni interessati sono quelli di Calanissetta, Serradifalco, Acquaviva Platani; Bompensiere, San Cataldo, Campofranco, Milena, Montedoro, Mussomeli e Sutera), destinatari anche loro del servizio e che hanno avuto anch’essi le somme pignorate. La prima protesta sotto Natale è partita dai netturbini di Nissambiente a cui ha fatto seguito la protesta dei lavoratori di San Cataldo. Adesso, quasi certamente, si riproporrà a Caltanissetta.

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