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Province, doppio gettone per 50 consiglieri

Si tratta di una "specialità" tutta siciliana": il doppio "stipendio" dei consiglieri provinciali che siedono pure negli organismi dell'Urps, l'Unione regionale Province Siciliane. E nei Palazzi c'è chi inizia a far notare l'esigenza di una riduzione dei costi anche in tale direzione

CATANIA. Una «specialità» tutta siciliana, il doppio gettone dei cinquanta consiglieri provinciali che siedono pure negli organismi dell'Urps, l'Unione regionale Province Siciliane. La «sorella maggiore», l'Upi, prevede ad esempio soltanto rimborsi spese, come conferma l'ex presidente nazionale Giuseppe Castiglione: «Sul punto, fu chiesto un parere all'Ufficio legislativo della Regione che autorizzava questo diverso trattamento in base allo Statuto speciale».

Partecipare a Comitati esecutivi e Commissioni consultive dell'Urps, quindi, consente ai consiglieri di arrotondare il «fisso» per i lavori nelle rispettive Aule d'elezione - a Palermo, circa 100 euro netti a seduta - con 80 euro previsti per ciascuna riunione dell'Urps guidata dal presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti. Che per il suo «secondo» incarico rivela di percepire un'indennità di 2 mila euro lordi al mese.

Impossibile «sfilarsi» dall'Unione, ma i contributi pagati ogni anno - centomila euro dalla sola Catania - pesano oggi su enti impegnati a far quadrare i bilanci per scongiurare lo sforamento del patto di stabilità, che provoca tra l'altro il blocco della spesa corrente. Nei «Palazzi», da un capoluogo all'altro dell'Isola, c'è dunque chi (timidamente) comincia a far notare anche in quella direzione l'esigenza di una riduzione dei «costi della politica», magari rinunciando ai gettoni: «In fondo, però, i nostri sono in realtà rimborsi spese, se si considera quanto costi una trasferta a chi viene, ad esempio, da Ragusa», afferma Giovanni Avanti.

Lui, comunque, sottolinea di avere già avviato il dimagrimento della «sua» Unione delle Province siciliane: «Proprio lunedì abbiamo approvato in Esecutivo una bozza di modifica dello statuto, che proporremo all'Assemblea convocata per il 18 a Palermo, in cui tagliamo anche il numero dei componenti dei nostri organismi e delle sedute di commissione. Lo facciamo senza alcuna sollecitazione esterna, in coerenza con il nostro progetto di riforma presentato all'Ars che, tra l'altro, prevede nella sola Palermo una riduzione del Consiglio da 45 a 25 eletti. Stiamo mettendo mano - puntualizza Avanti - a uno statuto dell'Urps vecchio di vent'anni. In questi anni, inoltre, ho trasferito la sede da un immobile in affitto a uno di proprietà della Provincia di Palermo, tagliato il costo del personale e dimostrato come si possa essere presenti alla Borsa internazionale del Turismo di Milano facendo sistema e spendendo appena 20 mila euro per ente quando, invece, la partecipazione alla Bit aveva costi milionari per la Regione. Sulle nostre indennità, infine, fatemi dire che in questi anni le varie spending review hanno interessato solo noi amministratori locali, mai i parlamentari. Per noi, stesse responsabilità e cifre ridotte fino al 40 per cento. Sapete quanto percepisce il presidente della Provincia di Palermo? Cinquemila euro. Un terzo rispetto a un deputato regionale!».

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