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Serie A, Marchetti ferma la Juve

A Torino pareggio senza reti tra i campioni d'Italia e la Lazio. Prestazione mostruosa del portiere biancoceleste, autore di parate prodigiose

TORINO. Un mostro in porta e una traversa da  cinque metri: così la Lazio si salva a Torino, senza nemmeno  sferrare un tiro verso la porta di Buffon. E così la Juve perde  altri due punti e torna ad essere in ansia per il primato.    I bianconeri ci hanno anche messo del loro, perchè nel primo  tempo anche l'extraterrestre Marchetti, nulla avrebbe potuto sul  tiro radente di Giovinco, dopo una veronica stupenda, ma il  pallone gli è sibilato fuori di pochi centimetri. Così come,  dopo aver respinto (è stato uno dei tanti prodigi) una  micidiale conclusione dello stesso Giovinco dal limite, la palla  è finita sui piedi di Quagliarella, a portiere ancora a terra,  ma è stata spedita in bocca al portiere, che nel frattempo  aveva avuto il tempo di rialzarsi.

Nemmeno sulla traversa piena  colpita da Bonucci nel finale ben oltre il dischetto, il  portiere ospite avrebbe potuto arrivare, ma evidentemente era  scritto così. Altri miracoli su Marchisio e Matri da due passi  (doppia prodezza), un altro clamoroso su un tiro di Bonucci  deviato e reso quasi imprendibile da Quagliarella, ma i riflessi  di Marchetti hanno prodotto un colpo di reni da fantascienza,  con un pizzico di fortuna che ha anche assistito il portiere  della Lazio, già autore di una prova strepitosa lo scorso anno  sempre a Torino. Evidentemente i trascorsi granata, seppur  lontani, si sono fatti sentire nel suo inconscio.     Ma la Juve non è piaciuta. Sempre devastante la sua potenza,  il suo ritmo e possesso di palla, però gli schemi d'attacco  sono da rivedere: non basta più la palla filtrante per la punta  centrale, perchè mancano gli automatismi complementari. Uno su  tutti, le ali: Isla proprio non c'è e Asamoah, a dispetto della  enorme quantità, ha pasticciato parecchio. Poi c'è il caso  Giovinco: è andato vicinissimo al gol e si è mostrato attivo,  ma ha anche perso una quantità industriale di palloni e non ha  mai prodotto il guizzo giusto in area, nemmeno contro difensori  massicci e poco veloci come Dias prima e Ciani dopo.

E Vucinic  non ci sarà nemmeno martedì, perchè è tornata a farsi  sentire l'infezione intestinale che lo aveva colpito un mese fa.  Non è un bel saluto di benvenuto al Chelsea, che questa sera ha  fatto riposare tutti i più forti, mentre Conte ha optato per  l'undici tipo, Pirlo a parte perchè squalificato. La sua  assenza, inutile dirlo, si è sentita moltissimo, soprattutto  nel momento del gran finale, quando serviva ragionare e Pogba ha  dimostrato di non poter diventare il suo erede, perchè ha altre  caratteristiche. Infatti nella ripresa il regista lo ha fatto  Vidal e il francesino ha fatto l'interno di destra.     La Lazio del saggio Petkovic va anche capita: ne aveva presi  quattro a Catania e tre a Napoli e quindi si è presentata con  un catenaccio gigante e il solo, generosissimo Klose in avanti a  cercare avventura. Difesa ordinata senza dubbio, ma senza  Marchetti il risultato sarebbe stato ben diverso. E Buffon ha  rischiato il raffreddore perchè si è mosso solo per  raccogliere la palla da rimettere in gioco. 

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