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Il Tar ferma la riforma Russo: "No ai laboratori accorpati"

L'assessorato ha deciso così di rinviare al 2014 l'avvio della riforma e valuterà anche se ricorrere al Cga. Inoltre dall'assessorato sottolineano che «i giudici contestano la brevità dei termini previsti per l'accorpamento e non la sostanza della misura chiesta dal governo nazionale»

PALERMO. Fermata dal Tar la riforma dei laboratori di analisi firmata dall'assessore regionale alla Salute Massimo Russo. Il tribunale amministrativo ha sospeso l'accorpamento dei laboratori minori che avevano presentato ricorso contro il decreto. L'assessorato ha deciso così di rinviare al 2014 l'avvio della riforma e valuterà anche se ricorrere al Cga. Inoltre dall'assessorato sottolineano che «i giudici contestano la brevità dei termini previsti per l'accorpamento e non la sostanza della misura chiesta dal governo nazionale». Intanto si registra una nuova spaccatura nella giunta regionale: l'assessore al Territorio Alessandro Aricò, vice coordinatore di Fli in Sicilia, chiede di «ritirare in autotutela il decreto nella prossima riunione dell'esecutivo. Sul provvedimento - dice Aricò - avevamo qualche perplessità in quanto in alcuni aspetti penalizza il settore». Per Aricò «la giunta deve prendere atto della bocciatura da parte dei giudici amministrativi dell'accorpamento dei laboratori».

Sulla vicenda arriva anche il duro attacco dell'europarlamentare del Pdl Salvatore Iacolino: «Anche i giudici amministrativi - scrive Iacolino - hanno sonoramente bocciato il decreto emanato dal dimissionario assessore alla Salute che avrebbe comportato da gennaio la chiusura di tanti laboratori distribuiti soprattutto nei piccoli centri per il mancato raggiungimento del numero minimo di cento mila prestazioni annue». Per Iacolino «la sospensione del decreto conferma l'iniquità di un provvedimento che avrebbe imposto ai cittadini dove effettuare gli esami di laboratorio e i prelievi del sangue, compromesso livelli occupazionali e calpestato la professionalità dei laboratoristi». Dall'assessorato replicano: «Il Tar ha confermato la validità dell'impianto del decreto ma ha ritenuto troppo ristretto il termine del 31 dicembre 2012 per l'applicazione della soglia minima di attività. La soglia prevista nel decreto, apprezzato dal ministero della Salute e - continuano dall'assessorato - e adottato in seguito all'accordo Stato-Regioni è quella delle cento mila prestazioni che diventeranno 200 mila nel 2015». Russo evidenzia che si tratta di «un'ordinanza di sospensione cautelare del Tar in attesa della discussione di merito. L'assessorato valuterà la possibilità di presentare appello al Cga».

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