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Cassintegrazione, la spesa raddoppia

Su circa 1800 domande presentate agli Uffici del lavoro, solo il 50 per cento ha ricevuto l'ok dalla Regione e avrà i relativi fondi

PALERMO. La cassa integrazione in deroga in Sicilia corre a ritmo sostenuto. In un anno le richieste degli ammortizzatori sociali sono letteralmente raddoppiate. Su circa 1800 domande presentate agli Uffici del lavoro, solo il 50% ha ricevuto l'ok dalla Regione e avrà i relativi fondi. In particolare, sono 965 le aziende, con un carico di 12 mila lavoratori e di 7 milioni 300 mila 757 ore da finanziare. Attualmente, però, l'Inps ha pagato poco più della metà dei lavoratori (circa 7.500), erogando un totale di 57,6 milioni di euro, in relazione al periodo che va da gennaio ad agosto. Mancano, quindi, le risorse per gli altri quattro mesi e i fondi per tutte le domande rimaste pendenti.

È infatti l'Istituto di previdenza ad anticipare gli assegni ai lavoratori che hanno perso il posto e solo in seguito lo Stato e la Regione intervengono per coprire la spesa. In particolare, il 60% delle risorse viene erogato da Roma, il 40 dalla Regione con fondi europei. La Regione, intanto, ha un passivo nei confronti dell'Inps di 15 milioni di euro, che ha costretto l'Istituto a fermarsi nei pagamenti. Anche per via di questo meccanismo la trattativa si era bloccata una prima volta a luglio e poi ancora a settembre.

Valori decisamente elevati se confrontati con quelli dell'anno scorso. Nel 2011 alla Regione sono arrivate circa 980 richieste di aziende alle quali sono stati erogati 79 milioni. Dai dati pubblicati dall'assessorato al Lavoro, emerge la fotografia di una crisi senza precedenti, inarrestabile e in crescendo, spia di una situazione allarmante perché significa cessazione di attività delle aziende o, perlomeno, ristrutturazione profonda e perdita di posti di lavoro. Nel 2009, per gli ammortizzatori in deroga, la Regione aveva speso 40 milioni, nel 2010 si era saliti a 50 e nel 2011 a 79.

La Regione ha ottenuto 50 milioni per far ripartire i pagamenti. Soldi che, secondo la dirigente Anna Rosa Corsello, non basteranno ad ammortizzare le richieste: «I 120 milioni di euro decretati dalla Regione non saranno sufficienti a coprire anche le richieste pendenti, per le quali sono necessari altri 90 milioni». Per Mario Filippello, segretario della Cna regionale, la situazione è drammatica: «Mancano sia le risorse della quota ministeriale, che quelle della Regione. Per una prospettiva di ripresa occorre pagare le richieste che sono state presentate ed evitare i licenziamenti. Per non parlare del fatto che bisogna trovare i fondi per le vertenze pendenti. Una soluzione potrebbe essere quella di attingere dal Fondo sociale europeo, visto che siamo in fase di rimodulazione del Por. Ci consentirebbe di trovare una via d'uscita. Sia il ministro Elsa Fornero, sia il nuovo governo dovranno fare scelte chiare». Attualmente l'Inps sta pagando le istanze arrivate entro l'estate.

Per questo motivo la Regione inizialmente non ha inserito quella dei 1800 lavoratori dell'ex società pubblica palermitana all'interno dei casi da finanziare. «La Gesip - spiega la Corsello - ha presentato la domanda il 20 settembre. Inoltre, la legge dice espressamente che da questo tipo di ammortizzatori in deroga sono escluse le società partecipate o le imprese pubbliche. È vero anche che se il ministero parlerà di una questione Gesip, l'istanza verrà esaminata prima delle altre. Non abbiamo niente in contrario».

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