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Giovane calciatore colto da malore è in gravi condizioni di Perugia

Sei ore d’intervento chirurgico al capo per tentare di superare la crisi e le prossime settantadue ore saranno decisive

CALTANISSETTA. La partita più importante della vita la sta giocando in queste ore. In un letto di rianimazione dell'ospedale «Silvestri - Santa Maria della Misericordia» di Perugia dove il diciassettenne Sergio Palmeri, talento del calcio nisseno, è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico per contrastare una pericolosissima emorragia cerebrale. L'ex difensore biancoscudato, che ha compito 17 anni il 6 luglio scorso, da settembre s'era trasferito a Città di Castello, centro in provincia di Perugia, per vestire la maglia della squadra storica del paese, formazione che milita nel campionato di Eccellenza. Ma Sergio, l'altra mattina, è entrato in coma nel sonno. È stato il suo compagno di stanza e di squadra ad accorgersi che il suo amico stava male. I due, come l'intera squadra calcistica, sono alloggiati all'hotel Europa. Ed è da lì che è partita la corsa contro il tempo per Salvare Sergio. Una corsa disperata. Il ragazzo è stato colto da malore mentre si trovava in albergo. Dapprima è stato accompagnato all’ospedale di Città di Castello, ma vista la gravità è stato trasferito a Perugia. Il giovane, ieri, è entrato in sala operatoria per un delicatissimo intervento al capo eseguito dall'equipe medica diretta dal primario Pierpaolo Lunari. Per sei ore il giovane è rimasto sotto i ferri per l'asportazione dell'emorragia. Colpa di una malformazione congenita arterio-ventricolare, una anomalia vascolare del sistema nervoso centrale nota come «Mav». L'intervento non ha avuto complicazioni e al ragazzo è stato applicato un drenaggio per espellere l'eventuale esubero.
«Le prossime settantadue ore - ha spiegato il fratello maggiore, Marco, con voce a tratti tremante - saranno determinanti. Così ci è stato riferito dai medici... Qui è in buone mani, ma siamo tutti accanto a lui a sperare». Al capezzale di Sergio sono immediatamente corsi il padre, Vincenzo Palmeri, la madre, Gabriella Falsone ed i fratelli Marco, il maggiore e Davide che lo segue a ruota. Sergio, invece, è il "piccolo" di famiglia. Ma accanto a loro si sono stretti tanti amici, a cominciare dal direttore tecnico della squadra locale, Salvatore Pera, che lo ha voluto in Umbria, e poi i nuovi compagni di squadra, la società, tecnico e allenatore. Tutti lì, in ospedale a sperare e pregare.
«Speriamo che vinca la sua partita più importante - è l'auspicio del fratello Marco - la partita per la sopravvivenza». Solo un attimo di silenzio e poi ha aggiunto: «Non serve pensare a dopo, serve che torni vivo e presto». Solo quando avrà superatole fatidiche 72 ore dall'intervento i medici potranno avere un quadro clinico un po' più chiaro. Per il momento la prognosi rimane riservatissima. La sua vita è appesa a un filo. E sono tutti lì, a sorreggerlo perché non si spezzi. 

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