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Evasione fiscale, cento perquisizioni in tutta Italia

L’operazione della guardia di finanza coinvolge anche Palermo. Dodici gli indagati, quattordici le società coinvolte

TORINO. Vasta operazione del Nucleo Polizia Tributaria Torino, coadiuvato da altri 26 Reparti del Corpo, in 10 regioni italiane. Un centinaio le perquisizioni nell'ambito di un'indagine che vede al centro una serie di fallimenti societari finalizzati a una evasione fiscale finora calcolata in 15 milioni di Iva e 9 milioni di ritenute non versate all'Erario.    
Dodici gli indagati, 14 le società coinvolte. Le 10 regioni interessate dall'operazione sono, oltre al Piemonte, la Liguria, la Valle d'Aosta, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio, la Puglia e la Sicilia, mentre 18 sono le province (Torino, Genova, Cuneo, Alessandria, Vercelli, Novara, Asti, Aosta, Milano, Varese, Trieste, Bologna, Parma, Firenze, Roma, Latina, Bari e Palermo).    
Oltre 300 finanzieri, coordinati dalla Procura di Torino, hanno scoperto un sistema fraudolento che sarebbe stato messo in piedi da anni: le società, tutte operanti nel settore della vigilanza, svolgevano regolarmente la propria attività con gli uomini e mezzi in dotazione, mentre veniva dolosamente attuato uno stato d'insolvenza. A quel punto, la parte sana veniva fatta confluire in nuove società, con la cessione di rami d'azienda. Il "core business" proseguiva così senza soluzione di continuità - spiega la Guardia di Finanza - attraverso nuovi soggetti giuridici con denominazioni simili. In capo alle vecchie compagini sociali, portate al fallimento o formalmente trasferite in altre sedi d'Italia od all'estero, restavano i debiti tributari, mai onorati.
L'indagine è scattata una volta rilevata l'anomala ricorrenza di alcuni nominativi delle società coinvolte: gli amministratori erano sempre gli stessi oppure loro parenti o persone di loro fiducia. Lo stesso valeva per i professionisti vicini alle società, destinatari di ordini di esibizione della documentazione in loro possesso, e per le società di controllo, tutte con sede all'estero. Il blitz di oggi con perquisizioni a tappeto, è volto ad acquisire - spiegano gli investigatori - ulteriori prove documentali di un vasto raggiro che reggeva su un sistema ingegnoso di frode.

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