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Palermo e le fontane senz'acqua

Gentile signor sindaco Orlando,
mi chiamo Tanina Vento, sono una pensionata e, come lei, amo Palermo, anche se sono nata in un paese delle Madonie. Le scrivo per segnalare un problema: le monumentali fontane del nostro centro storico sono tutte mute, desolate, in attesa che, come un tempo, torni a scorrere l'acqua. Sono in una condizione quasi da aspettando Godot. La bella scenografia disegnata dagli zampilli dell'acqua fra le statue del capolavoro di piazza Pretoria, proprio sotto gli uffici di Palazzo delle Aquile, è ormai un vago ricordo. Mi rendo conto che in mezzo a tante emergenze ben più gravi, come quella della disoccupazione crescente, questo problema potrà sembrarle di poco conto. Eppure vedere queste fontane senz'acqua mi mette dento una grande tristezza. E poi  penso che per rimetterle in funzione non occorrano tante risorse. L'altro giorno ho portato il mio nipotino di diciotto mesi al Giardino Inglese e mentre passeggiavo fra i vialetti il bimbo è stato attratto magicamente dagli zampilli che arrivavano dalla fontana che c'è all'interno del polmone verde. Il bambino
è rimasto lì estasiato con gli occhietti spalancati per diversi minuti. Non aveva mai visto una fontana funzionante. Anch'io mi sono lasciata cullare dal piacevole rumore dell'acqua, e malgrado la calura africana, ho provato una piacevole sensazione di frescura. Signor Sindaco alla mia età non mi faccio più tante illusioni, però non mi voglio arrendere lo stesso, e le chiedo di intervenire. E' troppo sperare che entro la fine del mese la fontana di piazza della Vergogna torni a zampillare? Fra l'altro il 28 compio 85 anni, sarebbe un bel regalo per me, ma soprattutto per la nostra città. Grazie.
Gaetana Vento

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