Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

I sindacati: no al ridimensionamento di Banca Nuova

PALERMO. "Nonostante le ripetute smentite da parte della capogruppo, intravediamo tra gli scenari possibili la cessione della filiale di Roma, seguita dalla cessione della rete Calabria e quindi la trasformazione di Banca nuova in una direzione regionale della capogruppo (Popolare di Vicenza, ndr) con tutte le conseguenze del caso. Metteremo in campo ogni possibile azione volta a tutelare i diritti dei lavoratori". E' quanto si legge in una nota congiunta firmata da cinque sigle sindacali: Fabi, Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca e Dircredito. "Dal 2011 con l'operazione di fusione con Banca Popolare di Vicenza e contestuale scorporo nela Nuova Banca nuova, inizia un significativo ridimensionamento - prosegue la nota sindacale - Banca nuova perde 10 filiali su Roma, Prestinuova e Farmanuova. L'operazione comporta il ridimensionamento del personale che passa da 900 a 720 unità, di cui 100 tagli concentrati in direzione generale (Trapani e Palermo) con inevitabili conseguenze organizzative e gestionali". I sindacati sottolineano che l'agenzia di Bari sotto l'insegna Banca nuova "é durata solo pochi mesi, in quanto la filiale viene ceduta a Popolare di Vicenza". "Tra le ultime riorganizzazioni - continuano i sindacati - compare la presentazione di un modello di rete che prevede gli sportelli leggeri, che inevitabilmente prococherà una mobilità dei lavoratori, argomento rifiutato con forza in assenza di un piano industriale". Per le cinque sgile sindacali "le improvvise dimissioni di Francesco Maiolini (ex direttore generale) seguite a distanza di pochi giorni da un altro dirigente apicale sono importanti segnali d'allarme che destano serie preoccupazioni". "Nei prossimi giorni - evidenziano - doveva essere presentato il nuovo piano industriale di gruppo, necessario per delineare i nuovi scenari, rimandato ancora una volta dall'azienda a data da destinarsi".

Caricamento commenti

Commenta la notizia