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Cancellieri: sì alla vendita dei beni confiscati alla mafia

Il ministro dell’Interno: “La legge che regola il sequestro e la confisca va rivista. Per la gestione é possibile creare un Fondo immobiliare”

ROMA. "La legge che regola il sequestro e la confisca dei beni" alle mafie "va rivista", perché "é stata concepita quando i sequestri erano pochi", e soprattutto "vanno rivisti i criteri base dell'Agenzia dei beni confiscati". Intervistata dall'Unità e dal Sole 24 Ore, il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri annuncia "un ddl, studiato in collaborazione con il ministro della Giustizia Paola Severino, che consenta ampio dibattito parlamentare".    
"Non dobbiamo aver paura di mettere in vendita i beni confiscati", sottolinea Cancellieri. "Il rischio che tornino nelle mani dei clan esiste, ma vorrà dire che saranno nuovamente sequestrati e confiscati e lo Stato ci guadagnerà due volte". Per la gestione degli immobili, "é possibile creare un Fondo immobiliare", aggiunge. Quanto a quelli ipotecati, "si venda qualche immobile e si trovino le risorse".    
La titolare dell'Interno dice "basta con i carrozzoni tipo Iri". L'Agenzia, che deve essere "autosufficiente e con una sola sede", "può mantenere la governance di sicurezza, ma è necessario mettere in moto meccanismi più agili". Cancellieri si mostra d'accordo con Antonello Montante, il delegato nazionale alla legalità di Confindustria che ha proposto una sperimentazione in un territorio preciso. "Mi sembra un'ottima strada", afferma. "Io tenterei la sperimentazione in una piccola porzione di territorio". La scelta, conclude, "va fatta in Consiglio dei ministri".

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